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L’appello di Rose Villain per la salute mentale: “Lo Stato renda accessibile a tutti l’assistenza”

Rose Villain, nella Giornata Internazionale della Salute Mentale, ha lanciato un appello allo Stato italiano: “È importante che faccia qualcosa per rendere accessibile a tutti l’assistenza mentale”.
A cura di Vincenzo Nasto
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Rose Villain, foto di Marcello Dino Junior
Rose Villain, foto di Marcello Dino Junior

Nella giornata internazionale della Salute Mentale, la cantautrice Rose Villain ha dato la propria opinione sull'argomento, che negli anni ha visto sempre più artisti aprirsi al tema. Infatti, intervistata da La Stampa, ha richiamato l'attenzione dello Stato italiano sulla necessità di approfondimenti e maggiore sensibilità sul tema, con una maggiore attenzione ad ambienti che coinvolgono giovani adulti. Nell'appello lanciato, afferma: "È importante che lo Stato faccia qualcosa per rendere accessibile a tutti l’assistenza mentale, nelle scuole e dovunque ci sono dei giovani bisogna fare informazione spiegando loro che fare terapia non è impossibile né svilente". Un messaggio di sensibilizzazione che non trapare solo in questo appello, ma anche attraverso la sua musica, che negli anni ha trattato il tema della salute mentale con brani come Lamette e Monet. La cantante, nell'intervista, ha svelato anche di aver preso l'iniziativa con suo padre: "Io stessa ho alzato di peso mio papà e l’ho mandato a fare terapia perché sapevo che gli avrebbe fatto bene e ora mi ringrazia".

Rose Villain racconta come l'industria musicale pesa sulla salute mentale degli artisti

Non solo negli ambiti personali, il tema della salute mentale ha messo nelle condizioni la cantante di raccontare anche l'industria discografica di cui fa parte: "L’industria musicale è difficilissima, si sopportano stress e pressioni pazzesche. Non possiamo piacere a tutti e purtroppo i social sono un luogo di critica estrema, un ragazzo può soffrirli in maniera importante. Quando ho iniziato vedevo trecento commenti positivi e uno negativo e posso garantire che per quell’unico negativo non dormivo la notte". Solo pochi mesi fa, era toccato a Sangiovanni a prendersi una pausa da album e tour dopo la fine del Festival di Sanremo 2024: "Grazie a quest’esperienza ho capito che essere se stessi e dire la verità è importante, bisogna accettare quello che si è. Voglio precisare che non sto mollando, credo tanto nella mia musica e in questo progetto ma allo stesso tempo non ho le energie fisiche e mentali in questo momento per portarlo avanti".

I pensieri suicidi in Lamette di Radio Gotham

Negli anni, soprattutto con la pubblicazione del suo album d'esordio Radio Gotham, Rose Villain ha affrontato il tema della salute mentale in Lamette e Monet. Nell'intervista a Fanpage.it aveva raccontato che la normalizzazione dei pensieri suicidi in Lamette aveva l'obiettivo di sollevare il velo di vergogna sociale dall'argomento: "Nella vita, molte persone arrivano a fare pensieri suicidi e con questo brano volevo togliere un po' l'onta su questa cosa. Capita così spesso alle persone che ci circondano di non sentirsi accettati, capita alle persone che vengono giudicate dalla società per le loro preferenze sessuali. Questa sensazione di disagio è fortissima e volevo un po' sdoganarla, togliere questa vergogna".

Il ricordo della madre e la terapia che ha portato alla nascita di Monet

Molto più personale invece è il tema di Monet. La canzone infatti, come racconterà nell'intervista, era nata dopo la prima sessione di terapia della cantante in cui aveva parlato della madre: "Tendenzialmente sono una persona molto timida e introversa: però in quel momento non mi sono sentita in colpa per il dolore che stavo affrontando. Prima di allora, avevo la sensazione che il dolore della perdita di mia madre dovessi per forza minimizzarlo davanti ai dolori altrui. Ho scritto in quel momento Monet, che mi ha fatto riflettere anche con il concetto della morte, un compagno di viaggio nella mia vita sin da piccola".

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