“L’amante di Lady Chatterley” di Lawrence non può lasciare Londra: dal processo al culto
Curioso come un libro riesca ad essere portavoce di più storie. Non soltanto di quella che si legge al suo interno o degli eventuali retroscena biografici e storici, ma anche di quella che inevitabilmente si porta dietro. Alcuni testi, poi, sono più iconici di altri. Questo è sicuramente il caso di "L'amante di Lady Chatterley" di David Herbert Lawrence, un testo che ha segnato un'epoca, sconvolgendo il panorama letterario. Come tutte le rivoluzioni non è stata silenziosa né priva di conflitti. Il testo, pubblicato per la prima volta in Italia nel 1928, arrivò in Inghilterra soltanto nel 1960 con la Penguin e subì un processo per oscenità. Ora proprio la copia del testo processato è tornata al centro del dibattito, anche se per motivi all'epoca impensabili. Venduta all'asta oltre un anno fa ad un anonimo compratore straniero per 56.250 sterline, è bloccata in Inghilterra perché il ministero della Cultura si è opposto al suo trasferimento. Sessant'anni fa volevano metterla al bando, ora, invece, non vogliono che lasci il paese.
La copia del processo venduta all'asta non lascia il paese
Michael Ellis, ministro inglese della Cultura e delle Arti, ha vietato che la copia del processo sia portata all'estero e spera che venga acquistata da qualcuno che risiede in Gran Bretagna così da poterla tenere in patria. Al momento, però, nessuno si è fatto ancora avanti per riscattare il libro con quasi 60mila sterline. La decisione di Ellis è arrivata dopo che una commissione di esperti guidata da Sir Hayden Phillips ha sottolineato l'importanza di quella che è una vera e propria "testimonianza" di uno dei più importanti processi del 20esimo secolo. Il libro è sottolineato e pieno di note scritte personalmente da Lady Dorothy Byrne, la moglie del giudice – Sir Laurence Byrne – che all'epoca si occupò della causa intentata contro la Penguin, rea di aver pubblicato il romanzo considerato perverso. Non un semplice testo, quindi. Un simbolo di ribellione contro la società e la morale imperante. Insieme all'edizione sequestrata c'è anche il foglio, griffato "Central Criminal Court. City of London", che allinea le pagine "pericolose" del romanzo. Il processo fu intrigante e, neanche a dirlo, il verdetto finale segnò l'avvento di una nuova epoca. Tra le personalità accademiche che intervennero nel dibattimento bisogna ricordare E.M. Forster, Rebecca West e Richard Hoggart. "La giuria impiegò poco meno di tre ore per esprimere il verdetto di non colpevolezza". Per la Penguin fu un successo assoluto: 200mila copie del romanzo furono vendute in un giorno e in due anni il libro superò la cifra record di 2 milioni di copie vendute.
Lady Chatterley, eroina dei nostri tempi
A distanza di anni, il testo di Lawrence non ha perso la sua portata provocatoria. Molte delle domande poste dall'autore sono ancora senza risposta. Quanta libertà può concedersi l'arte? Deve essere per forza educativa? E che rapporti ci sono tra arte e società? Non è un caso, poi, che la protagonista del romanzo sia proprio una donna, Lady Constance Chatterley. Connie – come ama farsi chiamare – è una donna dell'alta società sposata con un baronetto paraplegico. Le sue avventurose esperienze giovanili le rendono soffocante il nuovo contesto in cui vive, quello di un distretto industriale del nord dell'Inghilterra. Lo spazio claustrofobico di Wragby diventa metafora del ruolo della donna. Connie è una privilegiata, ma questo non cambia le cose: la sua è un'esistenza ai margini, vissuta all'ombra di qualcun altro. Attorno a lei tanta formalità, ma nessuno che viva con spontaneità e gioia di vivere. L'incontro con Mellors, un guardacaccia, però, è destinato a risvegliare una parte di sé che non credeva neanche di avere, quella più istintiva e passionale. Con una protagonista del genere, ribelle e rivoluzionaria, simbolo del nuovo universo femminile e del risveglio culturale e sociale dell'Europa degli anni Venti, non è strano capire perché questo libro risultasse tanto pericoloso. Connie si oppone alle convenzioni sociali, sfidando il potere maschile e le regole imposte dal buon costume. E trionfa, nel 1960 e ancora oggi.