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“La vita dolce”, il libro che spiega come trovare la felicità: rileggendo Epicuro ed Orazio

Il primo esercizio per essere felici? Rileggere i grandi autori greci e latini, come Epicuro ed Orazio. È quello che fa Angela Lombardo nel suo libro “La vita dolce”, un vero e proprio vademecum letterario, e non solo, per ritrovare la bellezza, il piacere e la serenità nelle piccole e nelle grandi cose: un’occasione per riflettere sulla nostra cultura filosofica ma anche sulla contemporaneità, e un’opera che parlando al presente propone una nuova prospettiva per il futuro.
A cura di Federica D'Alfonso
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"La vita dolce. La via mediterranea alla felicità", di Angela Lombardo (De Agostini).
"La vita dolce. La via mediterranea alla felicità", di Angela Lombardo (De Agostini).

È proprio vero che per vivere sereni basta poco, magari un caffè in compagnia o una lettera di un amico? Ma quanto può essere lunga e faticosa la via verso questa serenità, in un mondo sempre più difficile e pieno di problemi? Insomma: è possibile essere felici, oggi? A tutte queste domande Angela Lombardo ha risposto con un libro, “La vita dolce. La via mediterranea alla felicità”, pubblicato lo scorso ottobre da De Agostini. Basta rileggere Epicuro, Lucrezio ed Orazio: tornare alla radice della nostra cultura per scoprire che, in fondo, il modo per vivere una vita piena, fatta di piccoli piaceri ma anche di grande consapevolezza, lo conosciamo già.

15 esercizi per la felicità: da Epicuro a Beyoncé

L'autrice di "La vita dolce", Angela Lombardo (foto di Roberto Pireddu).
L'autrice di "La vita dolce", Angela Lombardo (foto di Roberto Pireddu).

“Offri un caffè a un vicino di casa”, “concediti un banchetto” o “dai un bacio a chi vuoi tu”: è attraverso queste semplici pratiche quotidiane che, secondo Angela Lombardo, è possibile trovare la via verso una felicità che ha il potere di trasformare positivamente il rapporto con noi stessi e con il mondo che ci circonda. L’autrice riprende e torna a tradurre i testi della saggezza antica, da Epicuro ad Orazio, riflettendo sul linguaggio usato da questi autori e attualizzandone le potenzialità filosofiche: dimostrando, fra le altre cose, come i grandi “classici” possano essere più che mai attuali, anche nel XXI secolo.

L’arte della gioia del maestro Epicuro ci invita a ricordarci che possiamo impegnarci con la stessa dedizione alla felicità e alla responsabilità, che siamo liberi di amare con la giusta misura la bellezza e la giustizia, e che saremo più generosi con gli altri se troveremo anche un po’ di spazio per accontentare noi stessi. Questa per me è un’idea di una portata straordinaria per migliorare la nostra vita e il mondo che ci circonda.

L’autrice ripropone la lettura della “Lettera sulla Felicità” di Epicuro, del “De Rerum Natura” di Lucrezio e delle “Odi ed Epodi” di Orazio; del “Simposio” di Platone, del “Vangelo di un pagano” di Porfirio e delle “Lettere a Lucilio” di Seneca. Ma accanto al “carpe diem” e al “nunc est bibendum” oraziani si trovano, nel libro, anche riferimenti più attuali: mentre leggiamo i frammenti di Saffo ed Alceo o le riflessioni filosofiche di Epicuro, ecco che spuntano i versi di Arthur Rimbaud, le parole di Cesare Pavese o i pensieri di Nietzsche. Ma compaiono anche Beyoncé e Marylin Monroe, “Colazione da Tiffany” e “La dolce vita”.

Angela Lombardo ha scelto di eliminare, tracciando la sua personalissima via verso la felicità, la distinzione fra letteratura “alta” e “bassa”, unendo mondi che sono solo apparentemente distanti. L’unica grande differenza che conta, sottolinea l’autrice, è quella che divide le storie noiose da quelle affascinanti, “capaci di intrattenere, nutrire l’anima, regalarti delle immagini e portarti dove non eri mai stato”. “Sarà per questo che mi è venuto naturale accostarmi agli autori antichi che più amo come persone pronte a scendere da un piedistallo scomodo e freddo per sgranchirsi le gambe e venire giù a farsi una chiacchierata in mezzo a noi. Con uno swag degno di un rapper dei nostri giorni, Orazio ha dichiarato orgogliosamente: ‘Ho creato un monumento più duraturo di una statua di bronzo, più alto delle piramidi con la loro mole regale’, e il tempo gli ha dato ragione: basta seguire l'hashtag #carpediem su Instagram per averne una prova. Questo è il potere magico della scrittura, e dell’arte in generale, di vincere il tempo e lo spazio per accendere un dialogo tra due esseri umani”.

La via per la felicità è “mediterranea”

È infatti proprio il dialogo, con le piccole cose, con la natura, e soprattutto con gli altri esseri umani, che costituisce la costante di questo libro dedicato alla filosofia della felicità: una filosofia che è, per Angela Lombardo, squisitamente “mediterranea”. Il libro richiama i grandi pensatori epicurei della Grecia e della Roma antiche, ma non tralascia i legami di questi con l’antica sapienza indiana e con quella del Vicino Oriente: invitando il lettore a recuperare la radice del nostro DNA culturale, fondato “sulla pace, la convivenza, la libertà e la gioia, paritaria e aperta a tutti.  Proprio come aperto a tutti era il Giardino epicureo”.

Il Mediterraneo, oggi così carico di tragedia umana e differenze, torna così ad essere, nel libro della Lombardo, un riferimento culturale che unisce anziché dividere: “Sono passati ventiquattro secoli da quando per i “benpensanti” faceva scandalo che il giardino di Epicuro osasse aprire le porte della filosofia alle donne e agli schiavi”, spiega l’autrice, “ed è incredibile che dopo un tempo così lungo ancora oggi la tolleranza, l’accoglienza e lo scambio siano temi su cui c’è ancora qualcosa da discutere. Non dovrebbe essere banale l’idea che il mar Mediterraneo, con tutti i tesori di bellezza e di cultura che ospita, possa vivere con prosperità e in armonia, anziché essere straziato dall'odio e dalla paura?”.

Se a qualcuno questa confidenza può apparire una mancanza di rispetto, mi auguro possa credere che invece nel rileggere questi autori li ho sentiti così vicini che mi è sembrato naturale entrare nel Giardino di Epicuro portando qualche bottiglia di vino, un po’ di amici suoi, come Albert Einstein e Karl Marx, e un po’ di amici miei, come Pablo Neruda, David Sedaris e Peggy Guggenheim. Spero che possa fargli piacere, visto che questo era esattamente il suo modo di fare filosofia: libero, aperto e gioioso. Una di quelle feste organizzate al volo, senza pretesa di esclusività o liste all’ingresso, dove puoi arrivare vestito come ti pare e non c’è nessun problema se hai voglia di toglierti le scarpe e sederti sull’erba a chiacchierare fino a tardi guardando le stelle.

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