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La Veronal: il rimosso di Picasso nella danza contemporanea

La premiata compagnia di danza fondata da Marcos Morau mette in scena alla Biennale Teatro “Picasso – Los Pàjaros Muertos”, un laboratorio danza contaminata che rilegge luoghi e classici dell’arte.
A cura di Luca Iavarone
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La Veronal è un collettivo di danza diretto da Marcos Morau a Barcellona. L'interdisciplinarietà è la sua cifra tecnica e visiva, un laboratorio permanente di arti sceniche dove si incontrano la danza, il teatro, il cinema, il circo e la parola.

Con un progetto itinerante in dieci tappe La Veronal sta lavorando attualmente al rapporto con i diversi contesti urbani e culturali delle città in cui viene ospitato. La storia dell'arte è solitamente il punto di partenza di Morau dal quale costruire coreografie, testi e immagini. Un pretesto, in verità, per attivare un percorso narrativo che va ben oltre l'oleografia didascalica, entrando in rapporto vivo, talvolta conflittuale e comunque sempre dialettico, con i materiali di partenza.

In "Picasso – Los Pàjaros Muertos", presentato alla Biennale Teatro 2013, la riflessione scaturisce da una commissione, quella del Museo Picasso di Barcellona. Lontano da qualsiasi intento celebrativo, Marcos Morau decide di concentrare la sua attenzione sul Picasso mancante, ovvero sul sul rimosso dell'opera picassiana, portando alla luce tutta quella tradizione folkloristica "depravata" e regressiva dalla quale il grande maestro malagueño rifuggiva. Con una serie di tableau scomposti e compresenti, a rievocare le tecniche cubiste, "Picasso – Los Pàjaros Muertos" inscena la Spagna oscura, pesantemente tradizionalista delle processioni, con la Vergine in tripudio ed un ostentato nazionalismo, al suono di una musica ridondantemente patriottica.

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La Veronal, con la sua continua ricerca sugli spazi urbani concreti e simbolici, decide così di allestire il suo spettacolo in Campo San Francesco della Vigna, luogo caratteristico della città lagunare. Con un'intera orchestra a supporto dell'azione scenica, il suono ed il movimento invadono trasformandolo il contesto, esplorandolo a fondo ed invadendolo con insiemi contemporanei di gruppi dalle coreografie differenti: gli assoli e i passi a due si mischiano, così, alle scene militari, di culto e di violenza. Grandi masse di performer esplorano in lungo e in largo l'immensa scena, con vorticose incursioni e processioni pulsanti.

Una coordinazione perfetta tra le parti, che non fa minimamente percepire la genesi laboratoriale di questa versione dello spettacolo. Questo allestimento veneziano "Picasso – Los Pàjaros Muertos" è stato, infatti, ampliato e arricchito dei quaranta elementi del workshop tenuto da Morau a nei precedenti cinque giorni: un risultato eccellente, forse il miglior laboratorio della Biennale Teatro.

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Di grande impatto le due scene finali, processione della Vergine e Bolero, con un retorico Ravel che accompagna la sepoltura di tutti gli "uccelli" morti, contemporanei di Picasso, fino allo stesso Picasso, che, morto nel 1973, lascia alle sue spalle un secolo breve violento e sanguinoso, dove gli gli artisti e gli intellettuali a lui vicini si sono dovuti incessantemente scontrare con la cieca ottusità dei regimi totalitari.

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