La trama di Lacci, il libro di Domenico Starnone che ha ispirato il film con Luigi Lo Cascio
Lacci è uno dei libri più amati di Domenica Starnone, scrittore napoletano autore, tra gli altri, di opere come "Via Gemito", "Scherzetto", "Confidenza", "Ex Cattedra" e l'ultimo "Vita mortale e immortale della bambina di Milano". Pubblicato nel 2014 da Einaudi, è diventato in brevissimo tempo uno dei libri must dello scrittore Premio Strega, trasportato nel 2020 al cinema da Daniele Lucchetti (andrà in onda su Rai3 venerdì 2 settembre) che ha scelto come protagonisti Luigi Lo Cascio e Alba Rohrwacher. I due attori interpretano i due personaggi principali di questo romanzo, ovvero Aldo e Vanda, marito e moglie che a causa di un tradimento si sono lasciati: Aldo è andato via, innamorato di Lidia, abbandonando la moglie e i figli Anna e Sandro, prima di tornare indietro e riprendere la vita che aveva interrotto bruscamente, finché non si scoprirà un segreto.
La trama di Lacci, il libro di Domenico Starnone
"Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie. Lo so che questo una volta ti piaceva e adesso, all'improvviso, ti dà fastidio". Comincia così il libro di Starnone che è diviso in tre parti. Questa prima parte, come si può intuire, è epistolare e rappresenta il punto di vista di Vanda, una donna arrabbiata, delusa dalle scelte del marito, dal suo averla abbandonata assieme ai figli e dal suo disinteresse verso le loro sorti. La seconda parte, che comincia allo stesso modo, è il racconto dal punto di vista di Aldo che ci dà un'altra prospettiva: i due, ormai anziani sono tornati insieme e l'uomo racconta a modo suo quello che è successo, il tradimento, il suo non odio nei confronti della moglie, il rapporto familiare e fa anche una disamina politica dell'istituzione matrimoniale, fino al racconto dell'evoluzione del loro amore o del disamore, mentre la terza parte è quella in cui a esprimere il proprio punto di vista sono i figli, ormai adulti, che cercano risposte e si raccontano, in qualche modo, l'uno con l'altro.
I legami familiari e i sentimenti: la spiegazione di Lacci
Crescere e invecchiare, cambiare sia personalmente che nelle relazioni, sono alcune delle cose che Starnone ama indagare nei suoi libri. Lo scrittore sviscera le relazioni, racconta le famiglie mostrandone sia i piccoli gesti d'amore che lo squallore, mostra la rabbia, le incomprensioni e nel caso specifico racconta il dolore dell'abbandono. I lacci che danno il titolo al libro sono quelli che ha insegnato al figlio ad allacciarsi (anche se non lo ricorda e si trova ad aver bisogno di prove materiali per ricordarsene) ma sono anche metafora dei legami che costituiscono la famiglia e in qualche modo riportano Aldo a casa perché "niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre".