La tomba di Tutankhamon continua a regalare scoperte: rivelato un segreto nascosto

La tomba di Tutankhamon continua a regalare segreti svelati o da svelare: scoperta nel 1922 è stato uno dei più grandi ritrovamenti archeologici del XX Secolo, grazie alla quantità di oggetti e informazioni che ha dato agli archeologi, con oltre cinque mila tesori ritrovati compresa la famosissima maschera d'oro diventata iconica, ma anche scarpe dorate, vestiti, statue e gioielli. Oggi, come si legge sul New Scientist, l'egittologo della Yale University Nicholas Brown ha pubblicato uno studio in cui ridefinisce il valore di alcuni oggetti più umili ritrovati a fianco al corpo del Faraone, la cui tomba è collocata all'interno della cosiddetta Valle dei re, in Egitto.
Chi era Tutankhamon e perché è famosa la sua tomba
Tutankhamon – che salì al trono da ragazzo, nel 1332 a.C., e morì circa un decennio dopo – è probabilmente il Faraone più conosciuto al mondo e di conseguenza anche il più iconico, nonostante sia morto a soli 18 anni e il suo regno sia durato una decina di anni. la sua tomba fu scoperta nel 1922 dall'egittologo britannico Howard Carter, ed è considerata una delle più importanti scoperta del XX Secolo, portando con sé ancora tantissimi misteri, motivo per cui la sua figura e la sua tomba continuano a essere studiate dagli archeologi e non è un caso, quindi, che questo faraone sia parte dell'immaginario comune in tutto il mondo.

Cosa hanno scoperto gli archeologi
Brown prende come riferimento alcuni oggetti, come i vassoi d'argilla e dei bastoni di legno rinvenuti vicino al sarcofago di Tutankhamon che facevano parte, continua l'articolo, del "rito funerario osiriano" dedicato a Osiride, il dio degli inferi, di cui fu pioniere lo stesso faraone: "Durante gli scavi della tomba di Tutankhamon, nella camera funeraria è stata scoperta una serie di oggetti enigmatici – scrive il dott. Brown nel suo studio -. Tuttavia, un esame più attento del contesto religioso e archeologico dei reperti consente un'altra interpretazione della loro funzione". Al confronto di tutte le ricchezze questi vassoi di argilla e i quattro bastoni di legno alti 90 cm, posizionati a circa 1,5 metri dalla testa del sarcofago del faraone erano un mistero per il loro valore.
Se all'inizio si pensava che "questi trogoli di argilla fossero supporti per gli emblemi trovati nelle vicinanze e in stretta associazione con essi", Brown, oggi, sostiene, grazie a un esame più attento del contesto religioso e archeologico, che questi manufatti "venissero utilizzati per le ‘libagioni', ovvero il versamento rituale di una bevanda come offerta a una divinità, in memoria dei defunti" come scrive il Daily Mail riprendendo lo studio e che probabilmente vi venisse versata acqua del Nilo la cui purezza avrebbe facilitato la resurrezione del corpo. Questo studio confronta i trogoli di KV62 con altri esempi noti della Valle dei Re, insieme a precedenti ipotesi sulla/e funzione/i.
Cosa c'entra il mito di Osiride con la scoperta
"Sono piuttosto convinto che ciò che vediamo nella camera funeraria di Tutankhamon sia probabilmente la prima iterazione di questo rituale che possiamo vedere nei registri archeologici", scrive Brown. L'immagine è paragonabile a un'opera d'arte realizzata in seguito sul rituale che mostra il faraone morto, ora Osiride, il dio degli inferi, a cui viene ordinato di svegliarsi tramite dei bastoni dietro la testa. "È abbastanza possibile che ciò che vediamo nella sepoltura di Tutankhamon sia un precursore del rituale del Risveglio di Osiride", ha affermato Salima Ikram, dell'Università americana del Cairo al New Scientist.