La tomba di Dante come quella di Jim Morrison: a Ravenna vietato l’ingresso
Come è ormai noto ai più, Dante Alighieri è una vera e propria superstar, al pari di cantanti e musicisti. Da tempo, infatti, il poeta toscano padre della lingua italiana, ha assunto al ruolo di simbolo della cultura italiana nel mondo, qualificandosi al pari di un'icona pop nell'immaginario italiano e non solo. Non stupisce, quindi, che ben al di là di ambiti specialistici, masse di turisti da tutto il mondo si riversino presso la tomba dove sono contenute le sue spoglie mortali, a Ravenna, per lasciargli un messaggio, posare qualche fiore, omaggiare l'icona della lingua "in volgare", crocevia di tutta la tradizione letteraria italiana. E non solo.
E così, da qualche tempo, un nastro blu impedisce l'accesso alla tomba del Sommo Poeta. I turisti sono costretti a fermarsi delusi davanti al sepolcro, sulla soglia, nonostante si sia nell'anno delle celebrazioni della morte dell'autore della Divina Commedia. Come è ovvio che sia, non mancano le proteste, le lettere, le polemiche.
Anche Ivan Simonini, presidente del parco letterario "Terre di Dante", ha denunciato la cosa, parlando di "ennesima figuraccia" con un funzionario del Ministero dei Beni Culturali che a luglio ha chiesto spiegazioni sul provvedimento e una studentessa che è rimasta particolarmente delusa di fronte all'ingresso alla tomba sbarrato.
La motivazione ufficiale della chiusura, al momento, riguarda il fatto che sono troppi i fiori e messaggi depositati da ragazzi e turisti all’interno della Tomba di Dante e non potendo garantire una pulizia puntuale viene impedito l’accesso al monumento. Si tratta quindi di un falso problema, o meglio del solito problema.
Come purtroppo troppo spesso accade, nell'Italia dei lustrini e dei mille e passa festival, nei musei, nei siti archeologici e in tutti quei monumenti che dovrebbero essere tutelati secondo criteri minimi, manca l'essenziale, cioè le risorse per pulire un monumento che è patrimonio di tutti gli italiani. E non solo.