La Tata, un e-book di Cristina Zagaria che racconta i corto-circuiti delle norme italiane sull’immigrazione
La Tata: intervista all'autrice, Cristina Zagaria
Un e-book che parla di amore per l'Italia, di immigrazione e di assurde leggi burocratiche
Cristina Zagaria è una delle firme più rinomate dell'edizione campana del quotidiano La Repubblica, ma è anche un'acuta scrittrice da sempre attenta alle tematiche del mondo femminile nella società contemporanea. Il suo nuovo progetto si intitola La Tata, è un romanzo tratto da una storia vera diffuso in forma di e-book attraverso il progetto Emmabooks: portale di narrativa breve rivolto proprio alle donne, che rappresentano la più grande fetta di lettori in Italia. “Si è pensato di unire una narrativa che parla alle donne con la forma digitale, perché sempre sempre di più quelle che vivono con un Ipad nella borsa o davanti al computer”.
![Il romanzo La Tata scritto da Cristina Zagaria](https://staticfanpage.akamaized.net/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2011/11/tata.png)
La Tata racconta la storia vera di Halyna Haran, una giovane ucraina che arriva in Italia per aiutare in casa una famiglia napoletana, ma che rimane imbrigliata nelle maglie strette e assurdamente burocratiche della legge Bossi/Fini sull'immigrazione. Costretta a ritornare in patria per poi presentare regolare domanda per ricevere un permesso di soggiorno grazie al suo lavoro come tata, viene accusata di aver truffato lo stato italiano soltanto perché – tra l'andata e il ritorno – ha divorziato, perdendo il cognome del marito con cui era entrata per la prima volta nel nostro paese.
“Una storia che mi è rimasta nel cuore, ho trascorso con Halyna le sue ultime ventiquattro ore in Italia” ci racconta Cristina. Il prezzo del libro elettronico è modico, soltanto 1.99€ per un progetto che rappresenta l'interesse per le “piccole storie”, che spesso non vengono nemmeno raccontate dai giornali perché non fanno notizia e per cui non esiste un vero mercato editoriale. La via dell'e-book è un tentativo per far arrivare una storia così profonda e toccante – esempio dell'assurdità burocratica di norme che tengono conto soltanto dei dati e non delle storie – al maggior numero di lettori possibile.