La Svizzera celebra il suo Dadaismo con una mostra dedicata a Duchamp
In occasione della grande mostra dedicata a Duchamp saranno esposti i capolavori provenienti dallo Staatliches Museum di Schwerin, in Germania, custode delle opere miliari della produzione del famoso artista francese. Un viaggio tra le suggestioni dell'artista, dalle originali intuizioni al gioco fino alla trasgressione, connotati che caratterizzano come unico il genio Duchamp e pongono le solide basi su cui si edificano i movimenti del XX secolo, dalla Pop Art a Fluxus alla Mail Art. L'esposizione, dall'emblematico titolo ‘Marcel Duchamp. Dada e Neodada', è ideata anche grazie alla collaborazione con l'istituto museale tedesco e consta di una selezione dei più identificati lavori dell'artista, comprende anche quelle dei maggiori esponenti di Fluxus.
Cento anni fa a Zurigo Tristan Tzara fondava il Dadaismo, nel cabaret Voltaire del regista teatrale Hugo Ball: l’avanguardia storica dell’utopia che vuol dissolvere l’esistente e le contingenze del potere costituito. Artisti quali Marcel Duchamp, il fotografo Man Ray, Picabia e Max Ernst, dando vita a creazioni anarchiche, stranianti e decontestualizzate, come frottage, assemblage, fotomontaggi, e ready-mades, hanno compiuto, più che un atto provocatorio, un vera vera e propria rivoluzione.
Dua anni dopo nel 1918 lo stesso Tristan Tzara si pronuncerà così nel suo "Manifesto Dada":
Scrivo questo manifesto per provare che si possono fare contemporaneamente azioni contraddittorie, in un unico refrigerante respiro; sono contro l'azione, per la contraddizione continua e anche per l'affermazione, non sono né favorevole né contrario e non do spiegazioni perché detesto il buon senso. Dada non significa nulla.
Erano contrari all'arte museale e alle celebrazioni i dadaisti, eppure saranno destinati a farne parte sopratutto nei musei di Germania e del paese originario, la Svizzera, proprio qui fra pochissimo saranno avviate le celebrazioni del centenario, che si estenderanno all'intero anno. Si omaggia con Duchap il più eccentrico dei movimenti che si lascia ricordare a detta degli stessi dadaisti come:
Un fenomeno che scoppia nella metà della crisi morale ed economica del dopoguerra, un salvatore, un mostro che avrebbe sparso spazzatura sul suo cammino. Un sistematico lavoro di distruzione e demoralizzazione… che alla fine non è diventato che un atto sacrilego.