La street artist italiana che fa rinascere città abbandonate. Ecco chi è Alice Pasquini
Scenografa, pittrice, illustratrice, Alice Pasquini è un'artista romana incredibilmente innovativa e versatile. Laureata all'Accademia di Belle Arti di Roma, si trasferisce e lavora dapprima in Gran Bretagna, poi in Francia e in Spagna. Qui completa i suoi studi, frequentando un corso di animazione e conseguendo un master in critica d'arte. Le sue opere sono presenti in tutta Europa, in città come Berlino, Amsterdam, Londra, Oslo, Barcellona, Roma e anche in altri continenti, come i lavori di Sydney e New York. Stiamo quindi parlando di un'artista che gira il mondo, che fa confluire all'interno del suo stile un insieme di culture e modi di vivere davvero disparati.
Ciò non toglie che le fonti di ispirazione siano presenti ovunque, e, anzi, possano arrivare da luoghi più inaspettati, come il piccolo borgo di Civitacampomarano, in Molise. Questo comune, abitato sì e no da 550 abitanti, , non è però del tutto sconosciuto all'artista romana, che lo descrive come il paese d'origine di suo nonno. Proprio per questo motivo, dunque, Alice Pasquini ha potuto contare non solo sul bagaglio culturale acquisito durante le sue numerose esperienze, ma anche sui ricordi e sulle emozioni di un passato che ora non c'è più, ma che può tornare a vivere. Per lavorare, infatti, la Street artist ha cercato informazioni, ha ripercorso la storia di quei luoghi, utilizzando delle vecchie fotografie come modelli e linee guida per il suo lavoro. Le sue opere, quindi, sono in qualche modo antropologiche, perché indagano i fatti, studiano i comportamenti e il vissuto di una cultura locale e privata, trasformando usanze, momenti e tradizioni in arte. Alice Pasquini diventa antropologa, si cala in un'altra dimensione e dà luce a murales che si inseriscono perfettamente nel contesto, che fanno rivivere Civitacampomarano, che danno valore alla sua storia.
È così, per esempio, per il murales ispirato ad un gruppo di donne che ritorna dal lavoro in campagna: andamento naturale, lento incedere, pesanti ceste sulla testa e un'aura di complicità. Un insieme di elementi che rendono il borgo vivo com'era una volta. La porta di un'abitazione mostra due ragazze intente a confidarsi un segreto, perché chissà, forse in quel posto più intimo era possibile dirsi tante cose, lontano dagli occhi indiscreti degli altri abitanti. In un altro disegno, invece, si vedono dei bambini giocare: l'ispirazione viene da una vecchia foto in cui è presente anche il "Signor Mario", che ora posa accanto al murales e sorride, come se da quel periodo nulla fosse cambiato, come se le atmosfere fossero le stesse, come se uguale fosse la spensieratezza dei giochi di bambini.
Alice Pasquini, comunque, ha saputo perfettamente coniugare passato e presente. Il murales più grande, infatti, mostra una bambina che l'artista ha osservato mentre giocava a nascondino, e che ha deciso di riprodurre con un contorno di fiori e colori incredibili, per simboleggiare la nuova primavera di Civitacampomarano, una rinascita che il piccolo borgo molisano può vivere.
Alla fine della sua avventura l'artista ringrazia il paese e tutti coloro che l'hanno aiutata, come ad esempio "Zio Nicola", l'ex vicino di casa di suo nonno, che mentre aiutava l'artista a capire chi fossero i soggetti delle vecchie foto, le offriva fragole da mangiare. È così che Alice Pasquini ha avuto la migliore delle ospitalità, ed è grazie a queste persone che è riuscita a ritrovare le sue radici.
Photo Credit Jessica Stewart/Romephotoblog , Alexander Roan