La street art che cancella con Photoshop
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La gomma di Photoshop è diventata una firma. Come un autografo, un marchio, è diventata il segno di riconoscimento di Street Eraser, un recentissimo ed innovativo progetto di arte urbana. Quel segno dallo sfondo a scacchiera bianco e grigio sta invadendo poco alla volta le strade di Londra e sta facendo parlare di sé in tutto il mondo.
Street Eraser nasce da un’idea di Tayfun Sarier e Guus ter Beek, due giovani creativi olandesi che vivono a Londra, formatisi nel campo della pubblicità. Con il loro progetto, mondo reale e mondo virtuale si incontrano perché la grafica digitale altera concretamente la città.
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Il punto di partenza è lo strumento eraser di Photoshop, quel comando che serve a cancellare, proprio come una gomma, i dettagli delle immagini digitali. In Street Eraser enormi adesivi bianchi e grigi riproducono le varie forme del disegno creato dalla gomma e vengono applicati in giro per la città a cancellare parti di cartelloni pubblicitari, graffiti sui segnali stradali, tag sui muri o altri segni su diversi elementi dell'arredo urbano.
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È un modo per “ritoccare” le strade della città, per ripulirle, ma anche, in fondo, per evidenziarne degli elementi: cancellando si finisce per porre l’attenzione su quel particolare rimosso, su quella assenza, su quella modifica; aggiungere segno al segno vuol dire lasciare traccia, e così si arriva a conferire nuovi significati e nuovi livelli di lettura persino all’immagine cancellata. Il segno dello street eraser nasconde e sottolinea contemporaneamente; è familiare, per chiunque abbia usato almeno una volta il software di fotoritocco, ma allo stesso tempo è spiazzante.
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In più con Street Eraser la street art può cancellare la street art. Si può creare un paradosso. Quel che è certo è che questa modalità di intervento va a creare una nuova arte urbana stratificata. Provando a nascondere, svela diversi livelli di visione e fa riflettere su ciò che di ignoto si cela sotto la superficie del mondo.
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Non manca il senso dell’umorismo in quest’idea divertente, arguta e moderna. Modificando il contesto urbano in stile Photoshop così come si modificano le immagini sullo schermo di un computer, Guus ter Beek e Tayfun Sarier immergono idealmente il passante in un mondo digitale, quasi in una second life virtuale.
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Photoshop e i suoi ritocchi entrano in azione nella realtà, con una fisicità nuova. Inevitabile trovarsi a sognare sull’inedito mix tra digitale e reale: se si potesse usare il software nella vita quotidiana, quante cose avremmo da cancellare? Quante da correggere? Quante da clonare?
Sul sito streeteraser.com Guus e Tayfun aggiornano i propri fans con le fotografie dei nuovi lavori: il progetto è al suo esordio e per ora gli interventi documentati sono in numero limitato. Il tutto però si presenta molto promettente ed ha suscitato già grande interesse tra le “strade cancellate” di Londra e molto oltre.