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La strana storia del Premio Nobel per la Letteratura che annuncia la vittoria con tre ore d’anticipo

Abdulrazak Gurnah ha vinto il Nobel da poche ore, ma si è già reso protagonista (suo malgrado) di un simpatico retroscena. Un account Twitter a suo nome aveva annunciato la vittoria già tre ore prima, ma probabilmente è un fake, come quello della scrittrice francese Ernaux apparso in mattinata.
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Abdulrazak Gurnah ha vinto il Nobel da poche ore, ma si è già reso protagonista (suo malgrado) di un simpatico retroscena: questa mattina, alle 9.22 – con quasi quattro ore di anticipo rispetto alla pronuncia dell'Accademia Svedese – un account Twitter chiamato @GurnahAuthor (e che millanta di essere il profilo "ufficiale" dello scrittore tanzaniano) ha annunciato di aver vinto il Premio Nobel per la Letteratura. La domanda sorge spontanea: come è stato possibile? L'Accademia Svedese è gelosissima della short list e compie ogni sforzo possibile per generare un'aura di sacralità attorno al momento dell'annuncio del vincitore: non farebbe mai trapelare il nome del designato anzitempo. Il dubbio che si tratti di un account fake è rinforzato da altri elementi, come ad esempio il fatto che sia stato creato ad agosto e che, precedentemente (com'è possibile evincere dalla risposta al tweet in calce) si chiamasse @ErnauxA (un finto avatar della scrittrice francese Annie Ernaux).

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Il mistero si infittisce, vero? Beh, tenetevi forte, perché le strane coincidenze non finiscono qui. Questa mattina alle 9:21, appena un minuto che il profilo conosciuto attualmente come @GurnahAuthor anticipasse l'incasso del Nobel, un altro account ringraziava sentitamente per aver ricevuto il premio. Indovinate come si chiamava? Esattamente, @ErnauxA, sedicente account "ufficiale" di Anne Ernaux, da mesi considerata una delle papabili vincitrici del prestigioso riconoscimento letterario. L'impressione è che qualcuno si stia divertendo a farsi beffe della stampa di settore. E, in effetti, qualche personaggio capace di ordire una trama così contorta ci sarebbe.

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Il primo a insospettirsi e segnalare l'accaduto è stato l'account Twitter di Einaudi, che ha sollevato sin da subito qualche perplessità.

I sospetti sono ricaduti immediatamente su Tommaso Debenedetti, uno dei diffusori di fake news letterarie più celebri d'Italia, capace di trarre in inganno giornalisti in ogni parte del mondo. Ad esempio, nel 2018, con un account Twitter falso a nome della ministra della Cultura greca, Myrsini Zorba, annunciò la finta morte del regista greco francese Costa Gavras. Negli anni, il suo "talento" lo ha portato addirittura a pubblicare interviste finte sulle pagine di quotidiani di tiratura nazionale: nel novembre del 2009 Libero pubblicò un dialogo con lo scrittore statunitense Philip Roth, firmato proprio da "Tommaso Debenedetti"  (riuscì a fargli dire addirittura di essere deluso da Obama). La notizia fu smentita soltanto pochi mesi dopo dallo stesso Roth, che negò di aver concesso quell'intervista; Debenedetti è uno specialista nella creazione di account fake: nel 2011 creò un finto profilo twitter di Umberto Eco che acquisì in pochi giorni migliaia di follow, anche da parte di account istituzionali. Nel corso del tempo, i coup de théâtre portati a compimento da Debenedetti sono stati tantissimi: ha inventato di sana pianta colloqui mai avvenuti con  Gore VidalHerta MullerJohn Le Carré e Abraham Yehoshua (del quale inventò addirittura nove interviste). Insomma: forse Debenedetti ha colpito ancora, riuscendo a fare inciampare anche la BBC.

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