La storia di Margherita delle stelle, il film ispirato al libro autobiografico Nove vite come i gatti
Questa sera su Rai1 andrà in onda Margherita delle stelle, ovvero il film dedicato a Margherita Hack, astrofisica e intellettuale di fama mondiale, membro delle più rinomate società fisiche e astronomiche e dell’Accademia dei Lincei a cui si è aggiunta anche la presidenza onoraria dell’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti e come si legge anche nella sua biografia ufficiale, è stata la "prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia" oltre a svolgere un’importante attività di divulgazione dando un considerevole contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte categorie di stelle". Il film è liberamente ispirata al libro “Nove vite come i gatti” scritto dalla stessa Margherita Hack con Federico Taddia, in cui si racconta la vita dell'astrofisica dall'adolescenza fino alla scoperta dell'astrofisica e che non ha caso ha come sottotitolo "Novant'anni laici e ribelli".
La trama di Nove vite come i gatti, il libro dell'astrofisica Hack
Le nove vite del titolo del libro pubblicato da Rizzoli nel 2013 e scritto assieme a Federico Taddia, giornalista e autore televisivo (lo è stato anche dei Festival di Sanremo di Amadeus) sono quelle che ha vissuto Margherita Hack che, come si legge nella sinossi di Rizzoli "ripercorre la propria entusiasmante esistenza: racconta l’adolescenza in tempo di guerra e la scoperta dell’astrofisica, ricorda l’importanza dei principi che hanno guidato la sua vita, dall’etica del lavoro all’impegno sociale, testimonia la sua partecipazione alle vicende del nostro Paese e riflette sul futuro della ricerca scientifica in Italia"
La storia raccontata nel film Margherita delle stelle
Margherita delle stelle, quindi, il film diretto da Giulio Base in cui la scienziata è interpretata da Cristiana Capotondi è liberamente tratto dall'autobiografia di Hack, con la sceneggiatura di Monica Zapelli, ed è un coming of age che racconta volutamente gli anni meno noti dell'astrofisica, partendo dall'infanzia di questa bambina che aveva due genitori anticonformisti che le hanno isnegnato i valori della libertà, della parità e della curiosità, crescendo una donna in cerca della libertà e dell'emancipazione in una società maschilista. Hack attraversa il fascismo difendendo l'insegnante ebrea a rischio della sua carriera scolastica, sposandosi con Aldo, prima amico e poi compagno di una vita e poi si racconta l'innamoramento per le stelle e cominciando una carriera in un mondo che ha tra i suoi esponenti principalmente uomini fino ad arrivare a diventare "la prima direttrice dell’Osservatorio Astronomico di Trieste. E da lì proseguirà il suo viaggio pluridecennale tra i meandri del cosmo".