La storia d’amore tra Dario Fo e Franca Rame: il sodalizio artistico e il figlio Jacopo
Dario Fo e Franca Rame rappresentano uno dei sodalizi artistici più riusciti del 900 italiano, ma anche una coppia, un legame d'amore, trasportato dalla letteratura al cinema. Da una parte il drammaturgo, attore e autore premio Nobel nel 1997, dall'altra parte una delle attrici più famose del teatro italiano: Rame ha anche inseguito la vita politica, diventando deputata nel 2006. Una lunga vita che i due artisti hanno dedicato non solo al teatro, ma anche all'attivismo politico, spentisi rispettivamente nel 2016 e nel 2013. Uniti nella vita reale da una storia d'amore che ha fatto antologia, nel 1955 danno alla luce Jacopo Fo, che continuerà le orme artistiche genitoriali, lavorando non solo con loro, ma diventando anche fumettista, autore teatrale e scrittore, oltre che attivista ecologico. La storia del rapporto tra Dario Fo e Franca Rame, grazie al lavoro del nipote Gianluca Rame (figlio del fratello Enrico), verrà svelata con un documentario stasera in onda alle 21 su Rai 3 dal titolo Dario Fo l'ultimo mistero buffo.
Il matrimonio di Dario Fo e Franca Rame e il sodalizio artistico
Dopo essersi conosciuti pochi anni prima, Dario Fo e Franca Rame si sposano il 24 giugno 1954 a Milano, esattamente nella basilica di Sant'Ambrogio. Dopo pochi mesi, la giovane coppia si trasferì a Roma, con Fo che incominciò a lavorare come soggettista per il cinema, quando nel 1955, esattamente il 31 marzo nasce il figlio Jacopo. Gli anni successivi, oltre al successo del varietà per la radio di Fo, intitolato Non si vive di solo pane, sancisce anche la nascita della compagnia teatrale Dario Fo-Franca Rame, dove il primo prendeva le redini autoriali, assumendo il ruolo di drammaturgo: mentre Franca Rame diventerà la prima attrice e amministra della compagnia. Un matrimonio durato quasi 60 anni e che ha vissuto nel tempo alti e bassi, con l'opera Coppia aperta che racconta sul palco i problemi di fedeltà nel matrimonio. Un sodalizio artistico che conta oltre 150 opere, tra gli spettacoli più riprodotti in Italia e all'estero.
Una nuova idea di teatro: le sperimentazioni artistiche
Nel 1968, la coppia, insieme a Massimo de Vita, Vittorio Franceschi e Nanni Ricordi, fonda Nuova Scena, un gruppo teatrale che ha come riferimento il concetto di ritorno alle origini popolari del teatro, vicino alle correnti politiche del Pci e dell'Arci. Non solo nella dimensione linguistica del teatro, che Dario Fo definisce come "giornale parlato e drammatizzato del popolo", ma anche nella riappropriazione degli spazi popolari, con gli spettacoli che si trasferiscono in piazze, capannoni, fabbriche e camere del lavoro, a un prezzo nettamente inferiore per il pubblico. Anche i temi, come dimostra la prima opera: Mistero buffo. Fo è l'unico attore in scena e rielabora testi antichi in grammelot, traendone una satira affilata.
Lo scandalo a Canzonissima e la censura della Rai
Nel 1962 Dario Fo e Franca Rame vengono scelti per presentare Canzonissima, uno dei programmi cult del panorama televisivo italiano. Dopo solo sei puntate, però, la direzione della RAI decise di sottrarre a entrambi la conduzione del programma, sostituendo la coppia con Sandra Mondaini e Tino Buazzelli. La pietra dello scandalo fu uno sketch in cui un costruttore edile che si rifiutava di dotare di misure di sicurezza la propria azienda, veniva messo alla berlina da Dario Fo con battute ficcanti e che costrinsero milioni di italiani a confrontarsi con la drammaticità delle condizioni lavorative nell'edilizia e in molti campi lavorativi italiani, provocando proteste e polemiche.
Va in scena Mistero Buffo
Il 1º ottobre 1969, a Sestri Levante, Fo portò per la prima volta in scena, con grande successo, la "giullarata" Mistero buffo: rappresentava il primo spettacolo del gruppo teatrale Nuova Scena. Lui, unico attore in scena, recitava una fantasiosa rielaborazione di testi antichi in grammelot, traendone una satira tanto divertente quanto affilata. Il grammelot, linguaggio teatrale che si rifà alle improvvisazioni giullaresche, è costituito da suoni che imitano il ritmo e l'intonazione di uno o più idiomi reali con intenti parodici, con Fo che decise di utilizzare una mescolanza dei vari dialetti della pianura padana.
Il racconto dello stupro di Franca Rame in teatro
Il 9 marzo 1973 Franca Rame fu costretta a salire su un furgoncino da cinque uomini appartenenti all'area dell'estrema destra, dai quali fu poi stuprata a turno e torturata. La vicenda fu ricordata a distanza di tempo nell'opera Lo stupro, del 1981, parte dello spettacolo Tutta casa, letto e chiesa. L'attrice, inizialmente, disse di aver preso il racconto da una testimonianza che aveva letto su Quotidiano Donna, in realtà il reato, andato in prescrizione nel 1998, venne sempre legato a figure di estrema destra, e sarebbe stato ispirato dalla Divisione Pastrengo dei Carabinieri, come una spedizione punitiva.
Chi è Jacopo Fo: figlio d'arte, scrittore e regista
Nato a Roma il 31 marzo 1955, negli anni 70 comincia a pubblicare su riviste underground ed entra nel collettivo Nuvola Rossa, che poi diventa anche il nome di una rivista di fumetti underground. E nel frattempo con Edizioni Ottaviano, pubblica il suo primo libro nel 1974, dal titolo Se ti muovi, ti Stato. È il primo di una lunghissima serie, visto che poi nel corso della sua carriera di libri ne pubblica oltre quaranta. Nel frattempo, collabora con i genitori alla scrittura di Sesso? Grazie, tanto per gradire: esordisce al teatro nel 1997 con Lo zen e l'arte di far l'amore che viene trasmesso sulla seconda rete Rai. Nello stesso anno incomincia la collaborazione con Paolo Rossi nella stesura del testo Rablais, che dopo una tournée di due anni arriverà in televisione. È anche un attivista ecologico, fondando Alcatraz nel 1981, dove vengono svolte varie attività di formazione, dal teatro all'installazione di pannelli solari, promuovendo la diffusione della cultura della pace, dell'arte e dell'ecologia in vari settori.