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“La stampa degli origami”, l’arte di Laura Bisotti

L’artista piacentina racconta la creazione delle sue “scatoline di carta” che ha esposto nell’edizione 2014 di Artefiera a Bologna.
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Attraverso un processo creativo che unisce incisioni su lastra alla stampa con il torchio, Laura Bisotti costruisce piccoli “nidi”, come li chiama lei, scatoline di carta che compongono un’installazione, dal titolo “Cajas”, capace di raggiungere i due metri di estensione sul muro. “Il risultato – spiega Bisotti – è una sequenza ritmata di pieni e di vuoti, in un’alternanza paragonabile a quella che c’è nella scrittura tra parole e pause”.

Le incisioni sono realizzate attraverso la tecnica dell’acquaforte che, ci spiega, “lascia un segno pulitissimo, come quello di una penna bic”. Dopo aver disegnato sulla lastra, la si ricopre di inchiostro che penetra nei segni lasciati dall’incisione. La lastra viene poi ripulita con una garza, la tarlatana, che porta via il nero in eccedenza, ed è pronta per la stampa. Il foglio, poggiato sulla lastra, viene passato sotto il torchio e alla fine del procedimento assorbe il disegno inciso. Viene poi ritagliato in piccoli quadratini che formeranno le scatoline dell’esposizione finale.

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Diplomata all’Accademia delle belle arti di Bologna, triennale di pittura e specialistica in tecniche di stampa e grafica, Laura ha vissuto un anno in Spagna, a Bilbao, dove ha ottenuto una residenza d’artista, grazie alla quale ha potuto approfondire la sua ricerca stilistica, lavorando sulla rappresentazione del mare. Il rapporto con lo spazio è uno dei temi dominanti della sua opera, come ben rappresenta “Di giorno in giorno…Roma”, installazione composta dall’unione di stampe realizzate con le tecniche incisorie tradizionali, fotografie analogiche e scrittura. Dopo un periodo di studio alla “Slade school of fine arts” di Londra, Bisotti ha ottenuto nel 2012 una residenza d’artista a Roma, presso la “Reale accademia di Spagna”, per poi tornare a Bologna dove lavora all’Officina della stampa.

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“Cajas” sarà nuovamente visibile a Siena dal 17 maggio, quando sarà inaugurata la mostra “Quiet”, organizzata dalla galleria Zak di Siena, la stessa che ha portato le cinquecento “scatoline” ad Artefiera. Gli origami, unici per il disegno che contengono, prendono vita sul muro, con le variazioni di grigi e neri intensi che si alternano come il ritmo di una pagina scritta. Il tutto, racconta l’artista, grazie “a un elemento piccolissimo ripetuto all’infinito e che acquista significato solo con una visione d’insieme”.

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