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La seconda magia di J.K. Rowling: “Dopo Harry Potter, aiuto i bambini negli orfanotrofi”

Da oltre 10 anni la scrittrice più famosa al mondo ha creato un ente benefico impegnato ad aiutare i bimbi più sfortunati. L’obiettivo è chiudere gli orfanotrofi entro vent’anni.
A cura di Redazione Cultura
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La scrittrice J.K. Rowling, autrice della saga best seller con protagonista Harry Potter, ha dato vita a un ente benefico impegnato nel sostegno dei piccoli orfani. L'obiettivo è migliorare le condizioni di vita dei piccoli orfani, abbandonati o con disabilità che attualmente si trovano presso gli orfanotrofi e che, però, orfani non sono. L'ente messo in piedi dalla Rowling si chiama "Lumos" e si propone l'obiettivo di creare iniziative nelle comunità per sostenere le famiglie da un punto di vista economico e sociale, per evitare che i bambini finiscano negli orfanotrofi.

Oggi otto milioni di bambini vivono in istituti, ma l’80% non sono orfani.

"Anche Harry era un orfano"

Anche Harry, in fondo era un orfano. Quello dei bambini che potrebbero avere famiglie allargate e non crescere negli orfanotrofi, sostiene la Rowling "non è un problema che la società può permettersi di ignorare". L’ambizioso obiettivo dell'autrice di Harry Potter è quello di eliminare del tutto la necessità di orfanotrofi e case per l’infanzia nei prossimi vent’anni.

Ambizioso, certo, ma non impossibile per la scrittrice che agli albori della sua carriera, quanto le sue storie venivano puntualmente rifiutate dagli editori, ha poi trovato la forza da divorziata e ragazza-madre, di portare avanti la saga che oggi ha venduto quasi mezzo miliardo di copie, tradotta in oltre 60 lingue da cui sono stati tratti 8 film che hanno incassato miliardi di dollari.

L'idea da una foto su un giornale

Dal 2004 a oggi, Lumos – che ha sede in diversi paesi del mondo – ha aiutato oltre 10000 ragazzini in difficoltà e senza famiglia, come il protagonista dei suoi romanzi. L'idea di fondare quest'associazione pare le sia venuta osservando una foto di un bambino disperato, pubblicata da un domenicale britannico nel 2004. A ciò si deve la nascita dell'associazione.

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