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La prima volta di Rembrandt in Vaticano: quando l’arte diventa un ponte tra le religioni

Per la prima volta in Vaticano le opere del celebre artista olandese, figlio di un mugnaio calvinista e di una donna di origini cattoliche. Nel solco del dialogo interreligioso voluto da Papa Francesco.
A cura di Redazione Cultura
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Dettaglio da "L'uomo orientale col turbante" di Rembrandt
Dettaglio da "L'uomo orientale col turbante" di Rembrandt

A pochi passi dalla Cappella Sistina di Michelangelo, nel cuore dei musei vaticani, ecco spuntare un'interessante mostra di stampe e incisioni di Rembrandt. Le opere dell'artista olandese, infatti, provenienti dalla collezione del pittore svedese Anders Zorn, arrivano ai musei vaticani direttamente dalla Svezia e dai paesi Bassi per una mostra unica che, dopo il viaggio ecumenico di Papa Francesco nella terra di Svezia per il cinquecentesimo anniversario della Riforma luterana, getta un ponte tra le due confessioni, attraverso l’arte. Con l'obiettivo di ricucire definitivamente lo strappo dei cattolici con i protestanti.

Rembrandt Harmenszoon van Rijn, meglio noto come Rembrandt, artista del dialogo tra protestantesimo e cattolicesimo, dunque. Il pittore olandese, infatti, uno dei più grandi di tutti i tempi, era figlio del mondo protestante da parte di padre e di quello cattolico da parte della madre. Era nato a Leida nei Paesi Bassi nel 1606 e morto ad Amsterdam nel 1669 all’età di 63 anni, non venne mai nel nostro Paese.

Per la prima volta, dunque, Rembrandt arriva a Roma nell’esclusiva cornice vaticana, poco distante dalle stanze di Raffaello e dalla Cappella Sistina di Michelangelo, grazie al lavoro delle ambasciate di Svezia e dei paesi Bassi e ai curatori, Arnold Nesserlath delegato per le arti dei musei vaticani e Johan Cederlund, direttore del museo Anders Zorn, dalla cui collezione arrivano 53 stampe e grafiche.

Oltre alle stampe, sono in mostra due dipinti tra cui uno è di Rembrandt ed è  "L’uomo orientale con il turbante" e l’altro è un autoritratto di Anders Zorn. La mostra è stata inaugurata dalla regina Silvia di Svezia e di sua Altezza Reale la principessa Beatrice del regno dei Paesi Bassi e resterà visitabile al pubblico fino al 26 febbraio.

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