La Prima Estate, un festival musicale che ha dentro un pezzo di storia italiana
È un festival musicale ancora in fasce, La Prima Estate, ma chi va da quelle parti assapora un pezzo di storia italiana, anche se forse non lo sa. Nell'evento organizzato a Lido di Camaiore non c'è niente di casuale, sebbene sia solo al suo terzo anno di vita. Un'area enorme, quella del parco BussolaDomani, che anche quest'anno ha ospitato per due weekend consecutivi (14-16 e 21-23 giugno) i concerti di alcuni artisti internazionali di grande calibro, dai Jane's Addiction ai Phoenix, da Peggy Gou a Michael Kiwanuka, e ancora Paolo Nutini e i Kasabian, solo per citarne alcuni.
Scenario de La Prima Estate è quello iconico della Versilia, meta vacanziera per eccellenza nell'Italia del boom economico che ha intercettato e dettato le tendenze per decenni, ma anche un luogo che ha assunto i tratti della tappa imprescindibile per i più grandi artisti italiani e internazionali grazie all'estro creativo di Sergio Bernardini, figura autenticamente mitologica che gli interessati possono riscoprire grazie a "Collezionista di stelle", un bel documentario disponibile su RaiPlay.
Si deve partire necessariamente da questo bagaglio di tradizione per comprendere da quale laboratorio nasca l'idea di organizzare un evento come La Prima Estate proprio qui, in una zona logisticamente periferica rispetto all'asse viario che collega i punti cardine del Paese. Il festival dichiara il suo intento già dal nome, volendo garantire a chi partecipa un assaggio di vacanza, in quella meta che conserva l'estetica e le atmosfere delle ferie di una volta.
Il parco BussolaDomani che ospita l'evento prende il suo nome dal tendone che ha ospitato alcuni dei più grandi concerti si siano mai tenuti in Italia. Per comprendere la portata del luogo, è a BussolaDomani che Mina si è esibita dal vivo per l'ultima volta in carriera, nel 1978, prima di dare il suo addio alle scene con una lettera che inviò proprio all'amico Bernardini.
È questo lo spessore, la magia che si è autoprodotta in questo quadrilatero nei decenni scorsi e che La Prima Estate intende ricreare. Non a caso l'evento è organizzato da D'Alessandro & Galli, macchina creativa che sta dietro a eventi come il Lucca Summer Festival dal 1998, ma anche ad alcuni dei più grandi concerti internazionali in Italia (Taylor Swift a Milano, per citarne uno di questa estate). Macchina con un'anima eccentrica e una filosofia che sembra coltivare l'intenzione di ricreare quelle atmosfere che hanno contraddistinto la Versilia nei suoi anni d'oro.
Oltre ai concerti c'è il contesto. La Prima Estate è un evento che punta a riprodurre le logiche dei principali festival musicali internazionali. Un luna park in un'area enorme, con punti di ritrovo installati in prossimità della costa e appuntamenti di talk e dibattito come elementi di raccordo della proposta musicale. Sistema cashless all'interno dello spazio, niente contanti esattamente come accade ad eventi come Rock en Seine e Sziget Festival.
Proprio l'evento di Budapest, che per quasi una settimana accoglie migliaia di fan su un isolotto in mezzo al fiume Danubio, con tanto di campeggio e attività ricreative quotidiane, può rappresentare un modello per una possibile evoluzione de La Prima Estate. Al netto di complicazioni dettate da fattori logistici e istituzionali e da abitudini del pubblico italiano che non sembra avere grande feeling con questo genere di appuntamenti, immaginare un festival che resti aperto per tutta la sua durata, proprio come una vacanza.