La poesia di Franco Arminio letta da Marco Mengoni e Filippo Scotti a Sanremo: il testo completo
Sul palco del Festival di Sanremo Marco Mengoni, ospite di questa serata finale ha cantato L'essenziale, canzone con cui vinse il Festival nel 2013 e il suo ultimo successo "Mi fiderò", brano più trasmesso dalle radio in queste ultime settimane, che questa sera ha cantato da solo. Ma Mengoni è salito sul palco del teatro Ariston non solo per cantare, ma come fatto anche da Jovanotti, ha scelto di condividere il palco con Filippo Scotti per leggere una poesia, un modo per comunicare l'importanza della gentilezza, un testo incastonato in un discorso più ampio.
E quella poesia è di Franco Armino, poeta di Bisaccia, paese dell'Irpinia, provincia di Avellino. Noto anche come paesologo, Arminio è uno dei poeti italiani contemporanei più conosciuti, ma è anche regista e scrittore oltre la poesia. Autore prolifico, ha pubblicato una trentina di libri, l'ultimo dei quali è "Studi sull'amore" uscito nel gennaio del 2022 e pubblicato da Einaudi, che segue Lettera a chi non c'era, pubblicato, invece da Bompiani. La storia di Arminio è una storia di impegno, soprattutto per la sua Irpinia, lavorando molto per combattere lo spopolamento dell'Italia interna e ha ideato la Casa della paesologia a Bisaccia e il festival La luna e i calanchi ad Aliano.
Il testo che hanno letto Marco Mengoni e Lorenzo Scotti è tratto da "Mettiti in vacanza" ed è un brano che invita le persone a guardare avanti: "A un certo punto devi capire che il dolore che hai subito non lo devi subire all’infinito. Mettiti in vacanza, la povera vita adulta non può pagare a oltranza i debiti dell’infanzia". Nel suo ultimo libro "Studi sull'amore" Arminio, come si legge nella nota Einaudi "fotografa il corpo spaventato dalla morte e infiammato dall’amore. Non soltanto l’amore carnale, ma quello che ci conferma di esistere: l’amore per un figlio e quello per un angolo di paese, l’amore per una strada e quello per la madre, l’amore per un amico e per chi ci è ancora sconosciuto, al punto da scavare in noi il languore del desiderio".
Ecco il testo integrale
A un certo punto
devi capire
che il dolore che hai subito
non lo devi subire
all’infinito.
Mettiti in vacanza,
la povera vita adulta
non può pagare a oltranza
i debiti dell’infanzia.
Dichiara finite le tue colpe,
scontata la pena.
D’ora in poi ogni giornata
sarà come prima
ma dentro di te
più netta e vera, più limpida
e sincera.
Tu devi solo la più grande dolcezza possibile
a chi verrà e a chi andrà via.
È festa nel tuo cuore,
festeggia in qualche modo
il cuore degli altri.