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La Parsons Dance Company prosegue il suo tour domani sera al Teatro La Fenice di Venezia

In occasione del trentesimo compleanno della compagnia fondata da David Parsons riscopriamo l’omonimo ensemble nelle trenta tappe del tour italiano. Domani sera andranno in scena a La Fenice di Venezia.
A cura di Massimiliano Craus
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Parsons Dance Company, ph. Lois Greenfield
Parsons Dance Company, ph. Lois Greenfield

La Parsons Dance Company è una compagnia di danza moderna fondata dal coreografo David Parsons nel 1987. La compagnia lavora trentadue settimane ogni anno sin dalla sua fondazione con esibizioni in circa duecentotrentacinque teatri internazionali, da Lione a Rio de Janeiro toccando più volte tutti i continenti. La compagnia ha base a New York ed è composta da dieci ballerini regolari di cui ci piace ricordare l'italianissima Elena D'Amario. La Parsons Dance Company ha un repertorio di settanta produzioni, venti delle quali realizzate su composizioni originali di musicisti come Dave Matthews, Michael Gordon e Milton Nascimento collaborando altresì con molti artisti quali Julie Taymor, William Ivey Long, Annie Leibovitz, Donna Karan e Alex Katz. Recensita in ogni angolo del mondo, il New York Times l'ha definita "uno dei motori attivi della danza moderna mondiale", esaltando su tutti la figura carismatica proprio del David Parsons ballerino, coreografo, insegnante, direttore e produttore. Sin dal 1987 quando ha fondato diretto la Parsons Dance Company, un assieme di ballerini raffinati e duttili, interpreti perfetti della poetica che domina il linguaggio coreografico di Parsons. Un linguaggio che pone al centro della comunicazione il corpo umano, inteso come strumento meraviglioso e dalle possibilità infinite, e trasmette una danza che è gioioso inno alla vita, poesia e forza, incanto e leggerezza.

Esponente di punta della danza post modern americana, David Parsons ancora oggi è considerato la costola di Hanya Holm e Paul Taylor, inesauribili fonti d'ispirazioni per l'eccentrico maestro nato nell'Illinois e cresciuto a Kansas City. E per festeggiare i trent'anni della sua compagine si è ritagliato un mesetto invernale in giro per l'Italia, patria coreutica molto sensibile alle stravaganze atletiche, appassionate e virtuosistiche delle sue numerose coreografie. Del resto non passano inosservati i sold out a destra e manca di questo tour italiano 2017, nonostante date e location parecchio ravvicinate tra loro. Evidentemente il fascino della danza- non danza piace ancora al pubblico meno classico e più audace rispetto alla forza di gravità ed all'uso strabiliante di scene, costumi, luci e musiche ad assoluto piacimento del guru post-modern David Parsons.

Parsons Dance Company
Parsons Dance Company

Nelle vesti di direttore artistico della Parsons Dance Company, David Parsons ha creato più di sessanta coreografie di cui almeno una ventina gli sono state commissionate da grandi nomi quali Jacob Pillow Dance Festival, il Festival di Spoleto, Umbria Jazz Festival, Krannert Center for the Performing Arts, National Arts Centre di Ottawa, Het Muziektheater e l’American Dance Festival. Così come si è impegnato in prima persona per la Paul Taylor Dance Company, l’American Ballet Theater, il New York City Ballet, il National Ballet of Canada mentre, non da meno, hanno messo in scena sue coreografie l'Opera di Parigi, il Netherlands Dance Theater, l'English National Ballet, il Ballet National de Nancy, l'Hubbard Street Dance di Chicago, il BatSheva Dance Company of Israel.

Ma ora eccoci con il programma in scena da domani al 18 marzo al Teatro La Fenice di Venezia. Un programma fitto dei masterpiece del coreografo e dell'ensemble, a cominciare dalla prima europea "Finding Center" del 2015 con la visual artist Rita Blitt, le luci di  Howell Binkley, le musiche di  Thomas Newman ed i costumi di Naomi Luppescu. Seguono a ruota libera "Union" sulle musiche di John Corigliano, "Hand Dance" sullo spartito originale di Kenji Bunch, "The Envelope" sulle musiche di Gioacchino Rossini, "Unespected together" ancora con musiche originali di Marty Beller, il celebre "Caught" del 1982 sulle musiche di Robert Fripp ed "In the end" tratto dalle musiche della  Dave Matthews Band. Tutte serate all'insegna del ritorno a casa di Elena D'Amario, interprete ventiseienne pescarese della compagnia di David Parsons ma volto assai noto ai telespettatori del talent "Amici" di Maria De Filippi. Qui però ci piace segnalare la straordinaria carriera della prima ballerina della Parsons Dance Company nei titoli di maggiore successo nel tour dei ricordi di una delle più potenti realtà della danza moderna a stelle e strisce.

Elena D'Amario al centro della Parsons Dance Company
Elena D'Amario al centro della Parsons Dance Company
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