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La parodia dell’arte contemporanea negli scatti di Elliott Erwitt in mostra a Genova

Dall’11 febbraio al 16 luglio a Palazzo Ducale 135 immagini a colori di Erwitt selezionate nel suo archivio di vecchi negativi Kodak.
A cura di Redazione Cultura
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Arriva dall'11 febbraio al 16 luglio, presso il Palazzo Ducale di Genova, la mostra "Elliott Erwitt Kolor", dove il fotografo statunitense espone, per la prima volta in Italia, 135 immagini a colori selezionate personalmente dal fotografo tra due archivi. Conosciuto soprattutto per i suoi scatti in bianco e nero e per i suoi lavori cinematografici, questi due progetti hanno aperto nuovi orizzonti sulla fotografia di Elliott Erwitt e contengono una produzione del grande fotografo statunitense, cresciuto in Italia fino all'età di dieci anni, sviluppatasi durante i suoi incarichi editoriali, istituzionali e pubblicitari.

"Kolor" e "The Art of André S. Solidor"

"Kolor", la prima raccolta della mostra, è il titolo del grande volume retrospettivo per realizzare il quale Erwitt ha rivisitato tutto il suo archivio dei vecchi negativi Kodak, in cui si ritrova il suo tipico linguaggio fotografico, dai ritratti di personaggi famosi alle immagini più ironiche. La seconda raccolta, "The Art of André S. Solidor", è invece l'esilarante e sottile parodia del mondo dell'arte contemporanea con i suoi controsensi e con le sue assurdità.

Elliott Erwitt, il maestro dell'"attimo fuggente"

Elliott Erwitt
Elliott Erwitt

Elliott Erwitt, al secolo Elio Romano Erwitz (Parigi, 26 luglio 1928) è un fotografo statunitense specializzato in fotografia pubblicitaria e documentaria, noto per i suoi scatti in bianco e nero che ritraggono situazioni ironiche ed assurde di tutti i giorni. Nato a Parigi da genitori ebrei di origine russa, visse in Italia fino al 1938. La famiglia emigrò negli Stati Uniti d'America nel 1939 a causa del fascismo. Qui Erwitt studiò fotografia al Los Angeles City College dal 1942 al 1944 e cinema alla New School for Social Research dal 1948 al 1950.

All'inizio degli anni '50 servì l'Esercito americano in Francia ed in Germania come assistente fotografo. Erwitt fu influenzato dall'incontro di fotografi famosi come Edward Steichen, Robert Capa e Roy Stryker. Uno dei temi che Erwitt ha spesso fotografato nella sua carriera sono i cani, oggetto di be quattro libri. Dagli anni Settanta in poi ha dedicato gran parte delle sue energie nel mondo del cinema, tra lungometraggi, spot televisivi e documentari. Fu fotografo di scena del docu film di Martin Scorsese dedicato al premio Nobel per la letteratura Bob Dylan dal titolo "No direction home".

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