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La necropoli dei bambini: in Sicilia scoperto cimitero di neonati risalente a 2700 anni fa

Quattro tombe risalenti al 688 a.C. ritrovate durante gli scavi per un cantiere della banda larga a Gela apre interessanti scenari su quello che è stato il primo insediamento greco in Sicilia, della colonia Rodio-cretese. Finora le analisi degli archeologi hanno svelato la presenza di un bambino di un anno in un vaso di terracotta e in posizione rannicchiata.
A cura di Redazione Cultura
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foto archivio Getty Images
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Durante delle normali operazioni di scavo per la realizzazione della banda larga, ecco spuntare i resti di antiche tombe. L'hanno già ribattezzata la "necropoli dei bambini" o il "cimitero dei bimbi" quella scoperta lo scorso 17 dicembre in Sicilia, più precisamente a Gela, nel quartiere "Borgo". Lo scavo di "Open Fiber" si stava tenendo in via Di Bartolo. Ma la connessione super veloce al momento deve attendere e cedere il passo a un clamoroso ritrovamento.

Secondo gli archeologi della sovrintendenza ai beni culturali di Caltanissetta le quattro tombe afferiscono a due inumazioni su due strati, in epoche diverse, risalenti al periodo successivo alla nascita della colonia Rodio-cretese di Gela, cioè dal 688 avanti Cristo. Le tombe dei bambini sono dette "ad Enchytrismòs", perché fanno riferimento a un tipo di sepoltura che consisteva nel deporre il corpo del bambino all'interno di un vaso in terracotta in posizione rannicchiata. Finora sono stati rinvenuti i resti di un di un ragazzino di età compresa tra i cinque e gli otto anni, messi in un'anfora sigillata con terra gialla e argilla, oltre a quello di un neonato con meno di un anno, deposto in un'anfora corinzia del 570-560 a.C.

Secondo le prime analisi sulle tombe dei bimbi si tratterebbe del primo nucleo di Greci arrivati dal mar Mediterraneo, da Rodi e da Creta, e che fondarono la colonia di Gela, in Sicilia. Furono sepolti insieme alle ceramiche di pregio che gli stessi greci importarono da diversi punti della Grecia e delle loro colonie, le stesse Rodi e Creta, ma anche Atene, Corinto, Mileto. Sono stati ritrovati, infatti, un'olpe integra, vale a dire una brocca con corpo allungati ed imboccatura rotonda, e una coppa su piede, risalente al periodo del proto corinzio tra il 700-651 a.C., che ad oggi pare essere il reperto più antico recuperato nello scavo alla "necropoli" dei bambini.

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