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La Molisana cambia dopo le polemiche: le abissine dal sapore littorio diventano conchiglie

Abissine, Tripoline, Assabesi, Africanini e Zuarini. Sono alcuni dei formati di pasta con cui l’Italia degli anni Trenta celebrava la stagione del colonialismo di stampo mussoliniano. Così le “abbissine rigate dal sapore littorio e coloniale” de La Molisana hanno scatenato un putiferio sociale, costringendo l’azienda a sostituirle con delle più neutrali “conchiglie”.
A cura di Redazione Cultura
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La cancel culture si abbatte sulla pasta, così la contestate "Abissine rigate" dal "sapore littorio" spariscono dal sito della nota casa produttrice di pasta e si trasformano in più neutrali "conchiglie". Non si sa se queste ultime son di destra, di sinistra o di centro. La mossa, sperano da La Molisana, dovrebbe servire a placare la tempesta che si è scatenata dopo che qualcuno si è accorto che nel catalogo dei prodotti aziendali c'era una pasta "dal sapore coloniale". Una leggerezza nella mancanza di controllo di alcune schede-prodotto, fanno sapere dal pastificio, che naturalmente non ha nessun interesse a passare per celebrativa di un'epoca già ampiamente giudicata dalla storia.

Questo il breve riassunto delle puntate precedenti. Da un paio di giorni, La Molisana è incappata nelle ire funeste dei social, per la precisione da quando ha iniziato a girare diventando in breve un trend topic su Twitter e Facebook, a causa di uno storytelling che potremmo definire con eufemismo quantomeno sbagliato e che tradisce la difficoltà di chi fa marketing e comunicazione a contestualizzare fatti storici, soprattutto quelli che fanno riferimento a ferite non ancora rimarginata del secolo passato. Motivo per cui, per chiunque, non solo per il pastificio in oggetto diventerebbe un serio problema avere in catalogo prodotti storicamente affermatisi dai nomi come Abissine, Tripoline, Assabesi, Africanini e Zuarini. In epoca di battaglia del Grano, si poteva comprendere, oggi davvero no.

Ancora di più in un contesto come quello attuale che stiamo attraversando, di crescente consapevolezza dei crimini italiani nei paesi africani che un tempo facevano parte dell'impero di mussoliniana memoria. Insomma, nome a parte, sarebbe bastato chiedere a uno storico di medio livello per sapere che raccontare una pasta definendola attraverso un sapore "littorio" e "coloniale" è quantomeno fuori dal mondo.

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Sul sito dell’azienda, fino alla sostituzione in corsa con le conchiglie (in inglese conosciute come "shells")  parlano di un “formato dal nome che è già storytelling… Negli anni Trenta l’Italia celebra la stagione del colonialismo con nuovi formati di pasta: Tripoline, Bengasine, Assabesi e Abissine.  La pasta di semola diventa elemento aggregante? Perché no! […] Di sicuro sapore littorio, il nome delle Abissine Rigate all’estero si trasforma in “shells”, ovvero conchiglie”.

Le polemiche, in ogni caso, non sono passate invano. Repubblica, infatti, riporta le dichiarazioni di Rossella Ferro,  responsabile marketing del pastificio, che ha dichiarato: “Non abbiamo alcun intento celebrativo quando parliamo di questi formati storici, nati negli anni ’30. E infatti abbiamo appena provveduto a cambiare le schede descrittive dei prodotti. Siamo molto attenti alla sensibilità dell’opinione pubblica e in questo caso l’unico errore è stato non ricontrollare tutte le schede affidate all’agenzia di comunicazione. E invece è la conferma che non si può perdere di vista nemmeno un dettaglio. Ribadisco che per noi non c’è alcun sentimento di celebrare quel periodo storico”.

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