“La Misericordia nell’Arte”: una grande mostra ai Musei Capitolini nell’anno del Giubileo
Inizierà il prossimo 31 maggio, fino al 27 novembre 2016, l'evento curato da Maria Grazia Bernardini e Mario Lolli Ghetti presso i Musei Capitolini (Palazzo dei Conservatori): "La Misericordia nell'Arte. Itinerario giubilare tra i capolavori dei grandi artisti italiani", questo il titolo dello straordinario percorso che per la prima volta in assoluto riunisce sotto il tema della misericordia, e quindi in stretto dialogo con il Giubileo indetto da Papa Francesco, numerosi capolavori di arte antica provenienti dai maggiori musei nazionali, raccontando le influenze del tema cristiano della Misericordia nell'evoluzione artistica dal Medioevo al XVII secolo.
Si tratta dell'unico evento espositivo ispirato all'anno giubilare, e per questo riunirà per la prima volta trenta opere particolarmente significative, realizzate da maestri come il Bertoja e Niccolò Alunno, fino a Guido Reni. Data la loro inamovibilità, non potranno figurare le raffigurazioni di Piero della Francesca e di Caravaggio, icone assolute della Vergine Misericordiosa e delle Opere di Misericordia Corporali, tuttavia il filo conduttore dell'esposizione sarà appunto questo: un doppio percorso attraverso le raffigurazioni della Madonna da un lato, e delle Opere di Misericordia dall'altro.
È stato presentato ieri, dal Commissario straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca e dall’Arcivescovo Jean-Louis Bruguès, Bibliotecario e Archivista di Santa Romana Chiesa, lo straordinario percorso plurisecolare attraverso tante opere d’arte, fra dipinti e sculture, miniature e incisioni, che raffigurano da una parte la Madonna della Misericordia, cioè la Vergine che abbraccia con il mantello il popolo cristiano, come una madre che protegge, difende e aiuta i propri figli, e dall’altra le Opere di Misericordia Corporali, che Cristo ha enunciato e che il buon cristiano deve compiere.
Molti sono gli artisti che hanno rappresentato il tema sacro della Misericordia: nell'iconografia Medievale e in quella successiva la Madonna è rappresentata in piedi, nell'atto di accogliere sotto il suo ampio manto i fedeli o i religiosi a lei devoti, di solito inginocchiati in preghiera. L'esposizione ripercorrerà il filo rosso che lega, attraverso questa simbologia carica di sacralità, l'arte del XIII secolo e quella del tardo Ottocento, insieme ad un altro grande tema iconografico: quello delle Opere di Misericordia. Dar da mangiare agli assetati, visitare gli infermi, perdonare le offese e pregare Dio per i vivi e i morti: queste solo alcune delle opere necessarie per ottenere misericordia e ascendere al Regno dei Cieli.
Saranno visibili la Madonna della Misericordia di Taddeo di Bartolo, quella di Niccolò Alunno, oltre che i capolavori di Raffaello Botticini e Jacopo Zanguidi detto il Bertoja. Nella sezione sulle Sette Opere di Misericordia spiccano La Carità romana di Guido Reni, proveniente dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti (a Firenze), e quella di Bartolomeo Manfredi, L’Elemosina di Bartolomeo Schedoni, prestata dal Museo di Capodimonte, due diverse Elemosine di San Lorenzo, l’una di Giovanni Serodine e l’altra di Bernardo Strozzi. E poi ancora Cristo e la Samaritana al pozzo di Sebastiano Conca, il Buon Samaritano di Mattia Preti, fino ad arrivare alla seconda metà dell’ottocento con La Sanfelice in carcere di Gioacchino Toma.