La maledizione di Klimt: da “Ritratto di signora” a “Medicina”, tutti i capolavori perduti
Il mistero dei capolavori perduti di Gustav Klimt si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo il ritrovamento di ieri di quello che potrebbe essere il “Ritratto di Signora”, opera di cui si erano perse le tracce nel 1997 nella stessa Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza dove ieri sarebbe riapparso, si torna a parlare del mistero che avvolgerebbe le opere del fondatore della Secessione, autore di alcuni dei più amati dipinti del XX secolo, come "Il bacio" e "L'abbraccio". Almeno un altro capolavoro del grande artista, infatti, sarebbe andato perduto. E che purtroppo, differentemente da quanto potrebbe accadere con "Ritratto di Signora", non rivedremo mai più.
"Medicina", il capolavoro perduto di Klimt
Nel 1894, infatti, fu commissionato al pittore viennese la decorazione del soffitto della Grande Sala dell’Università di Vienna. L'opera, dal titolo "Medicina" fu subito censurata dai suoi committenti e non fu ammesso nel luogo per cui era stato realizzato. Trovò collocazione in un castello ai margini della capitale austriaca, a Schloss Immendorf, a maggior ragione durante la Seconda Guerra Mondiale, per sfuggire ai bombardamenti delle truppe Alleate su Vienna.
E qui il colpo di scena. Durante la ritirata nazista, il 7 maggio 1945, una unità delle SS operò un blitz nel castello e fece saltare in aria le torri dell'edificio con la dinamite in attesa dei russi "liberatori". L'incendio al castello fu maestoso, bruciò per quattro giorni e quattro notti, distruggendo anche il capolavoro di Klimt. Da oltre 70 anni, di quel dipinto si sono perse le tracce. Per sempre.
"Ritratto di Signora", il capolavoro ritrovato?
Cosa che, con buone probabilità, non accadrà con "Medicina". La scoperta di ieri, a Piacenza, potrebbe rappresentare una vera e propria svolta nella storia dell'arte. L'opera sparì nel 1997, circa 23 anni fa, dalla Galleria d'arte moderna Ricci Oddi della città emiliana. Il ritrovamento è avvenuto durante i lavori di ripulitura di un'edera che copriva una parete esterna della stessa Galleria, è stata però rinvenuta oggi da alcuni operai un'intercapedine chiusa da uno sportello, all'interno della quale c'era un sacco, con dentro il quadro in questione. La conferma dell'autenticità del dipinto sarebbe già arrivata da un esperto, ma sono ancora in corso tutti gli accertamenti del caso per dissipare i dubbi al riguardo.