La lingua italiana possiede 150mila parole ma gli italiani ne usano meno di 5mila
Lo Zanichelli compie 100 anni, un secolo di vita per uno dei vocabolari della lingua italiana più famosi e credibili che ormai conta ben 145mila parole. Eppure, secondo i linguisti, di questi se ne usano non più di 5mila. Da un lato, quindi, il vocabolario cresce in termini numerici (e con esso la lingua italiana), dall'altro però nei discorsi quotidiani il 95-96% delle persone ricorre in media a 5mila, massimo 7mila parole.
Ciò che emerge da questo dato statistico è che gli italiani conoscono poche parole della loro lingua ma anche quando le conoscono spesso non le utilizzano, il rischio a lungo termine è un impoverimento del patrimonio lessicale del nostro Paese, in parte già avvenuto. Altro aspetto importante, evidenziato dai linguisti Massimo Arcangeli e il lessicografo Mario Cannella, quello sui neologismi, i quali "non possono e non devono essere le invenzioni di un singolo, come il ‘petaloso' coniato poco tempo fa".
La nuove parole, secondo i linguisti, sono sempre il segno di cambiamenti sociali, tecnologici o di sconfinamenti dai dialetti, per esempio, come la ‘schiscetta' milanese che indica il contenitore a scomparti per gli alimenti da asporto. Termini nuovi per oggetti nuovi, come smartphone e tablet, ma anche arcaismi sorpassati perché non indicano più persone, luoghi, mestieri, come il "lampionario" o lo "svegliatore". Ma si possono cancellare parole dal dizionari? Secondo i linguisti si tratta di un'operazione complicata e non così semplice da attuare come si potrebbe immaginare, richiede prudenza. Come un sito archeologico, infatti, "è bene che gli strati della lingua restino a rappresentare la sua storia. Decadono – hanno spiegato – solo quelle parole che non hanno lasciato traccia nè nella letteratura nè nel parlato.
Il tour organizzato da Zanichelli per il centenario tocca 15 scuole in 13 città italiane. Partito da Cerignola, dove nacque il fondatore Nicola Zanichelli, si concluderà a Bologna il 15 dicembre.