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La Libreria Italiana Lussemburgo che promuove la cultura del nostro Paese nel Granducato

Si chiamano Silvia, Luigi, Antonella: sono i tre soci che dall’inizio del 2019 gestiscono la Libreria Italiana Lussemburgo, diffondendo la cultura del nostro Paese in ogni sua forma. Dalla passione per il teatro alle letture di fiabe per bambini, questo piccolo e accogliente spazio è un avamposto per i 20mila italiani nel Granducato.
A cura di Redazione Cultura
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In Rue St. Ulric, al centro del Granducato di Lussemburgo, c'è un piccolo pezzo di Italia da conoscere, per chi non lo avesse fatto già in passato. Da vent'anni, infatti, esiste a Lussemburgo una piccola e graziosa libreria italiana che però adesso dall'inizio del 2019 ha cambiato gestione.

Nel passaggio dalla vecchia e consolidata compagine alla nuova, ecco fuoriuscire i volti sorridenti e appassionati di Luigi, Silvia e Antonella, tre appassionati di libri e teatro, tre italiani che in Lussemburgo lavorano da tempo e che hanno deciso di dedicare parte del loro tempo alla gestione di questo che all'apparenza è solo un negozio di libri, ma che in realtà è un presidio della cultura italiana in Europa. "Una grossa eredità e responsabilità – la definisce Luigi Di Razza, uno dei tre soci – visto che è l'unica libreria italiana del Gran Ducato."

Ma quali genere di attività svolge una libreria italiana in Lussemburgo e, soprattutto, per chi? "Stiamo cominciando a programmare varie attività – ci dice Di Razza – bene o male in linea con la vecchia gestione, ma modernizzate, tra cui letture di fiabe per bambini, club del libro, presentazioni, corsi di scrittura creativa e vorremmo partire con delle nuove attività che ruotano intorno al teatro. In Lussemburgo oggi vi sono all'incirca 25mila italiani o di origine italiana. Più tutti gli altri stranieri che amano la cultura italiana."

La Libreria Italiana Lussemburgo è un piccolo e accogliente spazio – all'incirca sui 60 metri quadrati –  che sfortunatamente non può ricevere molte persone, ma grazie alla collaborazione tra i tre soci e altre associazioni del territorio, c'è disponibilità di spazi più grandi quando l'evento lo richiede. Ma da chi è composta la compagine che gestisce la libreria? È sempre Di Razza a spiegarcelo: "Io ho venticinque anni e sono in Lussemburgo da quasi tre. Lavoro in una società lussemburghese e mi occupo di vendite e gestione clienti. Silvia è la persona che passa più tempo in libreria. È una fotografa e non lavora a tempo pieno, quindi ha più tempo da dedicare alla gestione quotidiana. Antonella è qui da vent'anni e lavora in una società italiana. Facciamo parte anche di un'associazione teatrale chiamata Il Sipario, sempre italiana."

In fondo, la libreria gestita da Luigi, Silvia e Antonella, lavora un po' come un istituto italiano di cultura all'estero. Anche se con tutti i rischi dell'impresa privata. "Lo scopo della libreria è diffondere la cultura italiana in ogni sua forma – conclude Luigi Di Razza – e quando ci è stato detto che la vecchia gestione aveva deciso di passare il testimone ci siamo subito adoperati e rimboccati le maniche, in un momento molto difficile per i libri e la cultura in generale."

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