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La Legge Bacchelli: che cos’è e perché Laura Antonelli non ne ha usufruito

È stata trovata morta nella sua abitazione di Ladispoli Laura Antonelli: aveva 73 anni e una vita tormentata. Nel 2010 rifiutò il sostegno economico della Legge Bacchelli, un vitalizio a favore dei personaggi illustri dell’arte, della cultura e della scienza italiana.
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Jean-Paul Belmondo e Laura Antonelli
Jean-Paul Belmondo e Laura Antonelli

Era l'8 Agosto 1985 quando, durante il primo governo Craxi, venne promulgata la "Legge Bacchelli". Chiamata così dal nome del suo ispiratore, lo scrittore Riccardo Bacchelli, la norma ha istituito un fondo a favore dei cittadini illustri che versino in stato di particolare necessità. Personaggi che abbiano acquisito fama per il loro servizio "nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell'economia, del lavoro, dello sport e nel disimpegno di pubblici uffici o di attività svolte", possono dunque ricevere un vitalizio utile al loro sostentamento in caso di difficoltà.

Tuttavia, per usufruire di tale aiuto economico, vi sono dei requisiti, il primo dei quali è essere cittadini italiani. In secondo luogo, c'è bisogno di aver maturato una certa stima e "celebrità" nel campo dell'arte, della cultura, delle scienze per particolari meriti lavorativi che siano documentati. Ma, la cosa più importante, è senz'altro il punto secondo il quale la legge sostiene che tali personalità "non devono avere subito pronunce di condanne penali irrevocabili con conseguente interdizione dai pubblici uffici.". Qualora venisse a mancare lo stato di necessità, o intervenissero condanne penali irrevocabili, il vitalizio può essere revocato. L'importo massimo annuo, al giorno d'oggi, ammonta a 24.000 euro.

Sebbene la legge porti il suo nome, Riccardo Bacchelli non riuscì a beneficiarne. Morì due mesi dopo l'approvazione nella norma, in tempi non più utili allo scrittore. La prima persona a poter usufruire del vitalizio fu Anna Maria Ortese, famosa scrittrice italiana che visse per un lungo periodo a Napoli, dove ha concepito uno dei suoi lavori più belli, "Il mare non bagna Napoli", per il quale le verrà assegnato il Premio Viareggio del 1953. La scrittrice aprì la strada a numerosi vitalizi, tra i cui beneficiari troviamo la poetessa Alda Merini, i cui aforismi sono incredibilmente diretti e audaci; Joe Sentieri, cantautore di musica leggera dagli anni '50 ai '90; e ancora il pugile Duilio Loi, campione italiano ed europeo di pesi leggeri e welter; il pittore Guido Borgianni, che durante la sua carriera ha dipinto tutti gli angoli di Firenze, e la cui arte nasceva da una vera e propria esigenza; Anita Cerquetti, soprano drammatico dalle incredibili doti canore che le valsero il suo grande (seppur breve) successo. E questi sono solo alcuni dei tanti nomi che hanno usufruito della "Legge Bacchelli".

Oggi 22 Giugno, è stata trovata morta Laura Antonelli. L'attrice italiana non ha usufruito del vitalizio, nonostante le sue condizioni lo ritenessero opportuno. Il 27 Aprile 1991, infatti, nella sua villa di Cerveteri in provincia di Roma, vengono trovati 36 grammi di cocaina. È condannata a tre anni e sei mesi di carcere. Di qui ha inizio il suo declino: le vicende giudiziare si protraggono per anni, "Malizia 2000", il seguito del film che l'aveva resa famosa nel 1973, si rivela un fiasco e le iniezioni di collagene a cui si sottopone per nascondere i segni dell'età che avanza le deturpano i lineamenti. L'attrice cade così in un profondo stato di crisi psichica che la costringono al ricovero presso una clinica d'igiene mentale. Nonostante il suo amico Lino Banfi avesse fatto appello nel 2010 all'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi affinché le fosse dato il vitalizio della "Legge Bacchelli", e pur avendo ricevuto una risposta positiva a riguardo, l'attrice non ne ha voluto sapere. Ha riferito di non essere interessata più alla sua vita terrena.

La Legge Bacchelli ha sempre creato qualche polemica, specialmente negli ultimi tempi. Si parla del se sia giusto o meno offire vitalizi a "personaggi illustri" in difficoltà, quando al giorno d'oggi buona parte della popolazione è costretta a vivere, dato il precario equilibrio economico/finanziario italiano, anche con 500 euro al mese. Cos'è che rende qualcuno "adatto" a ricevere l'aiuto della "Legge Bacchelli"? L'impegno e la fama acquisita per il lavoro svolto. Ciò vuol dire, quindi, che la restante parte della popolazione non è "degna" di usufruirne? È pur vero, tra l'altro, che la maggior parte delle volte il declino degli artisti o dei personaggi illustri è determinato dal loro stile di vita, da una volontaria sofferenza. Ma come fare a capire qual è, realmente, la cosa giusta da fare?

Negli ultimi tempi, i giocatori del Torino hanno avviato una petizione online affinchè il Governo conceda l'applicazione della "legge Bacchelli" a Gigi Radice, ex calciatore ed allenatore italiano, ora ottantenne che lotta contro il morbo di Alzheimer. Sarà abbastanza illustre, Gigi Radice, per ottenere il vitalizio?

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