La Francia cancella l’italiano dalle scuole: gli intellettuali si appellano a Macron
Prima la Gioconda, poi il primato sulla cucina, oggi l'insegnamento dell'italiano nelle scuole francesi: c'è sempre un buon motivo, tra Francia e Italia, per "litigare" in campo culturale. Segnale che, in qualche modo, esprime quella freddezza politica salita in auge da almeno un anno a questa parte, tra i rispettivi governi nazionali. Anche se, a ben vedere, lontano dalle diatribe politiche, da sempre, proprio in campo culturale, le relazioni tra i due paesi, sono straordinariamente operose e ricche di interscambi. Non sulla questione linguistica, a quanto pare.
Negli ultimi anni, infatti, i cugini d'oltralpe hanno effettuato un sostanzioso downgrade dell'insegnamento dell'italiano in Francia. I posti messi a concorso per l’insegnamento dell’italiano nelle scuole attraverso il canale dell’Agrégation, si sono dimezzati negli ultimi anni e per il 2019 sono soltanto cinque. Per l'altro canale di arruolamento dei docenti, il Capes, che abilita alla docenza nelle scuole medie, si è passati da 28 a 16, quando solo nel 2013 erano ben 64. Un taglio cospicuo, non c'è che dire. Probabilmente dovuto più alla spending review francese in atto negli ultimi anni che a scelte di politiche culturali o, ancor di più, da mettere in relazione ai rapporti freddi tra Macron e Di Maio.
In seguito alle scelte di Parigi sull'insegnamento dell'italiano, arriva dunque un appello a riconsiderare questo taglio all'insegnamento della lingua di Dante nei licei francesi, controfirmato da diversi professori d'oltralpe e da molte importanti intellettuali italiani, da Andrea Camilleri ad Ascanio Celestini, da Luciano Canfora ad Emma Dante. L'appello, oltre a denunciare la situazione, propone di riportare a un numero congruo di posti, 12 per l’Agrégation, 35 per il Capes, le cattedre per l'insegnamento dell'italiano. Peraltro la richiesta di studiare l’italiano da parte dei ragazzi francesi, e in generale europei, in questi anni, non è affatto diminuita, visto il crescente appeal che la nostra lingua ha all'estero.