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La Francia cancella l’italiano dalle scuole: gli intellettuali si appellano a Macron

Dopo il corposo taglio di cattedre per l’insegnamento dell’italiano nella scuola francese, arriva l’appello firmato da diversi docenti francesi e molti intellettuali italiani, da Andrea Camilleri ad Ascanio Celestini, per il ripristino dell’insegnamento della nostra lingua nelle scuole d’oltralpe.
A cura di Redazione Cultura
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Un ritratto di Dante Alighieri, simbolo della lingua italiana
Un ritratto di Dante Alighieri, simbolo della lingua italiana

Prima la Gioconda, poi il primato sulla cucina, oggi l'insegnamento dell'italiano nelle scuole francesi: c'è sempre un buon motivo, tra Francia e Italia, per "litigare" in campo culturale. Segnale che, in qualche modo, esprime quella freddezza politica salita in auge da almeno un anno a questa parte, tra i rispettivi governi nazionali. Anche se, a ben vedere, lontano dalle diatribe politiche, da sempre, proprio in campo culturale, le relazioni tra i due paesi, sono straordinariamente operose e ricche di interscambi. Non sulla questione linguistica, a quanto pare.

Negli ultimi anni, infatti, i cugini d'oltralpe hanno effettuato un sostanzioso downgrade dell'insegnamento dell'italiano in Francia. I posti messi a concorso per l’insegnamento dell’italiano nelle scuole attraverso il canale dell’Agrégation, si sono dimezzati negli ultimi anni e per il 2019 sono soltanto cinque. Per l'altro canale di arruolamento dei docenti, il Capes, che abilita alla docenza nelle scuole medie, si è passati da 28 a 16, quando solo nel 2013 erano ben 64. Un taglio cospicuo, non c'è che dire. Probabilmente dovuto più alla spending review francese in atto negli ultimi anni che a scelte di politiche culturali o, ancor di più, da mettere in relazione ai rapporti freddi tra Macron e Di Maio.

In seguito alle scelte di Parigi sull'insegnamento dell'italiano, arriva dunque un appello a riconsiderare questo taglio all'insegnamento della lingua di Dante nei licei francesi, controfirmato da diversi professori d'oltralpe e da molte importanti intellettuali italiani, da Andrea Camilleri ad Ascanio Celestini, da Luciano Canfora ad Emma Dante. L'appello, oltre a denunciare la situazione, propone di riportare a un numero congruo di posti, 12 per l’Agrégation, 35 per il Capes, le cattedre per l'insegnamento dell'italiano. Peraltro la richiesta di studiare l’italiano da parte dei ragazzi francesi, e in generale europei, in questi anni, non è affatto diminuita, visto il crescente appeal che la nostra lingua ha all'estero.

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