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La forza del destino di Giuseppe Verdi: la trama dell’opera alla Prima della Scala 2024

La trama de La Forza del Destino, l’opera di Giuseppe Verdi che aprirà la stagione operistica del Teatro alla Scala di Milano, con la prima del 7 dicembre 2024.
A cura di Ilaria Costabile
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Il 7 dicembre 2024 si terrà, come di consueto, la prima del Teatro alla Scala di Milano, per l'apertura della stagione operistica 2024/2025. L'opera scelta è La Forza del Destino di Giuseppe Verdi, opera in quattro atti che in Italia debuttò nel 1863. Il libretto è Francesco Maria Piave, ed è tratto dall'opera spagnola Don Alvàro o la Fuerza del Sino di Saavedra. Si racconta di Donna Leonora, innamorata di Don Alvaro, un giovane di nobili origini ma di sangue misto. Il padre di lei, contrario alla loro unione, li sorprende mentre stanno per fuggire e viene mortalmente ferito da un colpo di pistola sparato accidentalmente da Don Alvaro. Leonora, quindi, chiederà asilo in un convento di frati, per scappare dal fratello Don Carlo, che vuole ucciderla.

La trama de La forza del destino di Giuseppe Verdi

L'opera, come anticipato, si divide in quattro atti, anche per questo motivo all'epoca fu considerata troppo lunga. Di seguito la trama di ogni atto:

Atto Primo

Leonora è la figlia del Marchese di Calatrava, nobile famiglia sivigliana. Dopo aver ricevuto la buona notte da suo padre, rimasta sola, si lascia andare al pianto, tormentata dall'amore per Don Alvaro, un giovane di nobili origini, ma dal sangue misto, con il quale è decisa a fuggire. La giovane è combattuta, perché sa di arrecare un grande dolore a suo padre, che però osteggia questa unione, ritenendola disonorevole. Tutto è pronto per la fuga, arriva Alvaro e Leonora sta per lasciare la sua casa, quando il Marchese entra armato nella stanza. Disperata la donna si getta ai suoi piedi, mentre Alvaro cerca di placare l'ira di Calatrava, scagionando i ogni colpa l'amata e offrendo la sua vita. Deciso ad arrendersi getta la pistola che ha con sé, ma l'arma nel colpire il pavimento, lascia partire un colpo che ferisce mortalmente il marchese. Alvaro, sconvolto, trascina via Leonora, maledetta da suo padre che esala l'ultimo respiro.

Atto Secondo

I due innamorati sono in fuga e sulle loro tracce c'è Don Carlo di Vargas, arrivato nell'osteria del paese di Hornachuelos vestito da studente. Fingendo curiosità, chiede informazioni al mulattiere Trabucco sulla persona misteriosa che porta in viaggio, ma Leonora riconosce suo fratello e si nasconde. Fa il suo ingresso nell'osteria Preziosilla, una zingara che incita i presenti a cercare la fortuna in Italia, partecipando alla guerra contro i tedeschi. Intanto Don Carlo prova ad estorcere informazioni a Trabucco che stanco di essere vessato, va via in compagnia delle sue mule. I frequentanti dell'osteria chiedono allo "studente" di presentarsi e costui dice di chiamarsi Pereda, di venire da Salamanca e di essere stato coinvolto in una brutta storia, aggiungendo di essere amico di Don Carlo Vargas, il cui padre è stato ucciso dall'amante della figlia. Leonora, sentendo il fratello, ha scoperto che la sta cercando per ucciderla, ma scopre anche che il suo amato è vivo e in viaggio per l'America. Presa dalla disperazione chiede ad un convento di frati di ospitarla e il Padre Guardiano, inizialmente perplesso, si lascia convincerle e le apre le porte della chiesa.

Atto Terzo

Ci troviamo in Italia, Don Alvaro la cui vera identità non si conosce, è Capitano dei Granatieri Spagnoli, giunti per la guerra con i tedeschi. Nel ripensare alla tragica notte che lo ha separato da Leonora, pensa che la sua amata sia morta e sente di non voler più vivere. Improvvisamente grida di aiuto lo destano e si ritrova a salvare un uomo, si tratta di Don Carlo, il fratello di Leonora, che gli si dichiara riconoscente arruolandosi. In battaglia Alvaro viene ferito e Carlo lo incoraggia a resistere e gli promette in ricompensa per il suo valore, di insignirlo dell'ordine di Calatrava. Alvaro, nel sentire queste parole, gli affida una borsa con le cose a lui più care, in cui ci sono lettere che chiede vengano distrutte. Don Carlo apre la valigetta e vede il ritratto di sua sorella, per cui l'amicizia provata fino a quel momento diventa disprezzo e desiderio di vendetta. Il medico dichiara che Alvaro è fuori pericolo, Carlo ne è felice così potrà sfidarlo a duello. Alvaro, convalescente, rifiuta e quando scopre che Leonora è ancora viva, chiede a Carlo di permettere il loro matrimonio, ma lui non ne vuole sapere e dichiara di voler punire per sempre sua sorella. I due combattono, ma una ronda li divide e mentre Carlo va via furibondo, Alvaro decide di chiudersi in un convento.

Atto Quarto

Alvaro è chiuso nel convento degli Angeli, dove ha preso il nome di padre Raffaele. Giunge qualcuno a cercarlo, si tratta di Don Carlo che ancora una volta lo invita a duello, ma Alvaro rifiuta per l'amore che lo lega a Leonora e per l'abito che indossa. Carlo fa leva sull'orgoglio di Alvaro, chiamandolo vigliacco. Esplode la rabbia ed entrambi di precipitano fuori dal convento per battersi. Intanto Leonora si trova sul suo eremo, tormentata dalla memoria di Alvaro. Qualcuno bussa improvvisamente alla sua porta, la donna apre e trova di fronte a sé Alvaro che le annuncia la morte di suo fratello Carlo. Leonora corre da lui, mentre Alvaro medita sulla forza del destino e intanto si ascolta un grido straziante, è Leonora che Carlo ha colpito a morte. Alvaro si dispera, ma Leonora gli ricorda che esiste una terra promessa in cui il loro amore potrà esistere.

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