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Covid 19

La festa del papà al tempo del coronavirus: San Giuseppe, proteggi tutti i papà del mondo

Ogni 19 marzo è la Festa del papà in tutto il mondo. Quest’anno arriva in un momento difficile, a causa dell’epidemia di coronavirus. Ed è per questo che voglio rivolgere una preghiera laica a San Giuseppe, il protettore di tutti i papà del mondo: oggi come non mai abbiamo bisogno di loro, del loro sostegno e della loro forza.
A cura di Redazione Cultura
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Lo ripetiamo tutti da settimane: è il momento della scienza, dei dati, della medicina e della statistica. Con il coronavirus in agguato su di noi e sui nostri cari, con gli ospedali al collasso, i reparti di terapia intensiva strapieni e l'economia in crisi, oggi più che mai, a causa del Covid-19, bisogna restare lucidi, non perdere il controllo. Far funzionare la testa è un obbligo morale, l'imperativo del cittadino medio in questi tempi furiosi.

Eppure almeno oggi sia consentito, anche a un agnostico di professione come il sottoscritto, un appello da rivolgere più in alto, direzione San Giuseppe, il protettore di tutti i papà del mondo, oggi che è 19 marzo ed la festa del Papà. Giusto il tempo di una preghiera, per carità, prima di tornare alla scienza, ai numeri, alla medicina. Perché non tutti lo sanno, ma San Giuseppe è anche, tra gli altri, il protettore dei lavoratori e dei moribondi, queste ultime due categorie particolarmente colpite dal virus: è a loro, che in giorni come questi, possiamo e anzi dobbiamo rivolgere un pensiero.

Ai lavoratori che ogni giorno stanno combattendo in prima linea per salvare le persone contagiate dal Covid-19. Ai medici, agli infermieri, ai cassieri dei supermercati, ai giornalisti che fanno il loro mestiere, agli operai che lavorano in fabbrica, a chi continua a farci trovare ogni giorno frutta e verdura, a tutti coloro che ogni giorno devono uscire di casa per andare a lavorare. Alle forze dell'ordine che fanno rispettare le leggi. Persino ai politici, ma solo a quelli che pensano al bene del Paese e non sgomitano per farsi rieleggere.

Ai moribondi che questo maledetto virus sta uccidendo. Ai malati, agli infermi, a tutti i semplici conoscenti, agli amici, ai cari, agli amati che stiamo perdendo e che perderemo.

Ma soprattutto ai papà, a tutti i papà del mondo, a quelli che stasera leggeranno una favola ai propri figli e a quelli che sono distanti e non ci riusciranno. San Giuseppe, proteggili il più a lungo possibile: non c'è mai stato un momento in cui ne abbiamo avuto più bisogno.

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