La denuncia di Stephen King: “Gli hotel di Trump gli unici a non donare camere e cibo”
"È vero che l'unico hotel a Las Vegas che non offre camere e cibo al personale sanitario è il Trump International?". A chiederlo è Stephen King sul suo seguitissimo profilo Twitter, che ne approfitta per lanciare l'ironico l'hashtag #CaptainTrumps. Una cascata di commenti e retweet si è abbattuta sul profilo social del "Re" della letteratura mondiale, tra l'ironico e l'argomentato, da sempre in aperta polemica col presidente Donald Trump, sotto accusa in queste ore negli States per il modo in cui ha affrontato la crisi del Covid-19 negli USA, che sembra fuori controllo. Come molti fan e lettori sanno, Stephen King nel 1978 scrisse uno dei romanzi che più di ogni altro si è avvicinato a profetizzare ciò che stiamo vivendo ne "L'ombra dello scorpione."
Da un lato, quindi, ci sarebbe il Trump presidente, che dalla Casa Bianca ha ripetutamente elogiato le imprese private per la loro assistenza nell'aiutare il governo federale a combattere il coronavirus. Tant'è che l'account ufficiale Twitter della Casa Bianca ha elogiato gli hotel che ospitano gli operatori sanitari durante la pandemia. Dall'altro, invece, c'è il Trump imprenditore, le cui attività sono finite in crisi come quelle di qualsiasi imprenditore e che, nel momento del bisogno, hanno serrato le fila e chiuso al pubblico. Tant'è che secondo Forbes la famiglia del Presidente avrebbe perso quasi un miliardo di dollari finora dalla crisi del Covid-19.
Secondo Jamie Raskin, membro del Comitato di sorveglianza della Camera, il fatto che gli alberghi di Trump non offrano spazio e cibo al personale sanitario impegnato nella battaglia del virus "Non è affatto sorprendente" considerato che "Non mi è mai venuto in mente che l'attività si sarebbe impegnata in attività filantropiche". Certo, in molti si chiedono se le stesse attività della famiglia presidenziale, si avvarranno dei contributi pubblici varati dal comandante in capo per sostenere l'economia privata.
Insomma, pare che anche da webstar, Stephen King non sbagli mai un colpo. Per tutto il resto ci sono i suoi libri.