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La contesa del “Seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio divide in due Siracusa

Nel 1606 Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, dipinse per la Basilica di Santa Lucia in Borgata, in Siracusa, una pala d’altare. Quattro anni fa però, fu trasportata nella Chiesa di Ortigia, anch’essa dedicata a Santa Lucia, per motivi conservativi e non è più tornata. Ora il rione “natale” rivendica la paternità dell’opera. Chi la spunterà?
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Michelangelo Merisi detto Il Caravaggio, Seppellimento di Santa Lucia
Michelangelo Merisi detto Il Caravaggio, Seppellimento di Santa Lucia

È una faccenda molto singolare quella che in questi giorni sta animando due rioni del comune siracusano. Si da il caso infatti, che il Caravaggio, nel suo periodo siciliano che va dal 1608 al 1609, abbia dipinto il "Seppellimento di Santa Lucia" come pala d'altare per la Basilica extramoenia della Borgata. La domanda è: come mai ora il dipinto si trova lontano dal luogo per cui era stato pensato?

La risposta è di tipo conservativo. L'edificio originario, infatti, ha presentato, a partire dal 1971 dei problemi strutturali e climatici, causati dall'inadeguatezza delle attività di restauro e conservazione dell'edificio di culto, che rischiavano di rovinare la prestigiosa opera del Merisi. Inizialmente il dipinto subì un continuo andirivieni tra musei, chiese e manifestazioni artistiche, per poi tornare a casa nel 2006. Ma nel 2011 la storia si è ripetuta, e l'opera fu quindi trasportata a Ortigia, dove ormai da anni è diventata a tutti gli effetti una delle attrazioni turistiche principali della città, inserendosi nella sua storia e nelle sue tradizioni. Tuttavia, Borgata reclama a gran voce il dipinto, basando le proprie rivendicazioni proprio sul fatto che l'artista avesse lavorato in relazione alla loro Chiesa, e che quindi, effettivamente, non ha più senso snaturare un'opera sottraendola al contesto intorno al quale era stata creata. A sostenerli c'è anche l'ex assessore regionale ai beni culturali Maria Rita Sgarlata, e le circa duemila firme a favore del ritorno in “patria” dell'amato quadro.

Varie sono le opinioni a riguardo. Innanzitutto la decisione, a quanto pare, spetterebbe a due enti differenti: da un lato la prefettura e dall'altro la sovrintendenza. Non è da sottovalutare, poi, l'aspetto turistico. A detta delle guide della città di Ortigia ma anche di Carlo Castello (direttivo nazionale delle guide turistiche) , Borgata è mal collegata e distante dagli abituali itinerari, il che porterebbe il Caravaggio a non essere facilmente fruibile, a meno che i mezzi di comunicazione non diventino adatti. D'altro canto pare che lasciare il Caravaggio dov'è ora, possa servire a proteggere un altro dipinto che si trova alle sue spalle: si tratta di un Guinaccia, un'opera seicentesca che che raffigura il “Martirio di Santa Lucia”, su cui il Caravaggio è letteralmente appoggiato.

Che il quadro del Merisi possa tornare a “casa”, comunque, è alquanto improbabile. Pare infatti che l'ultima parola spetti (giustamente) ai tecnici, che hanno stabilito con rilievi e studi che la Basilica di Borgata non ha le condizioni idonee di microclima e sicurezza, e che quindi non possa garantire al dipinto una permanenza senza rischi per la sua conservazione. Nemmeno la Chiesa di Ortigia assicura un ambiente completamente sicuro, ma lì il Caravaggio è costantemente monitorato. Una volta che Borgata avrà effettuato le operazioni di adattamento della Basilica, allora il “Seppellimento di Santa Lucia” potrà essere spostato. Sempre che Caravaggio non abbia nulla da ridire.

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