La Compagnia di Luca De Filippo torna in scena: “Rispettiamo la sua eredità artistica”
Ad un anno dalla prematura scomparsa di Luca De Filippo, la vedova Carolina Rosi che ha assunto la direzione della Compagnia porta in scena, insieme a Gianfelice Imparato, al Teatro della Pergola di Firenze – dal 18 al 23 ottobre – il capolavoro eduardiano “Questi fantasmi!” con la regia di Marco Tullio Giordana. Abbiamo intervistato Gianfelice Imparato che vestirà i panni del protagonista della commedia Pasquale Lojacono.
Imparato lei ha lavorato in Compagnia con Luca De Filippo fin dai tempi in cui Eduardo gli passò il testimone e lo conosceva quindi molto bene. Cosa pensa le avrebbe detto oggi, alla vigilia di un debutto come questo?
Avrebbe sicuramente scherzato con me per stemperare la tensione, magari ricordando episodi divertenti di tournée fatte insieme.
Quale responsabilità sente nell’andare in scena oggi, ad un anno dalla scomparsa, con la Compagnia di Luca e al fianco della vedova Carolina Rosi?
La responsabilità di mantenere quel rigore e allo stesso tempo quell’affiatamento della compagnia con cui lui l’ha sempre condotta. La responsabilità di rendere riconoscibile la sua cifra, il suo stile, la sua eredità artistica anche in sua assenza.
Come mai avete scelto proprio “Questi fantasmi”?
È un’opera straordinaria. Universale e moderna. È uno di quei titoli che sono sedimentati nella memoria collettiva. In più è una commedia che ha i ruoli per tutti gli attori della compagnia. È importante che la compagine resti compatta.
Qual è la cosa che le manca di più di Luca?
La complicità che avevamo in scena e le chiacchierate, a volte allegre e a volte tristi, che facevamo a cena dopo lo spettacolo.
Lei ha recentemente polemizzato con il Direttore del Mercadante Luca De Fusco definendo “Privatistica” la sua gestione. In più pochi giorni fa Mariano Rigillo, il nuovo Direttore della Scuola del Teatro Stabile succeduto proprio a Luca De Filippo, ha lanciato un grido d’allarme sul rischio chiusura per mancanza di fondi. In che stato è dal suo punto di vista il teatro napoletano e che fine farà secondo lei il progetto della Scuola, almeno così come Luca lo aveva pensato?
Il problema è sempre lo stesso: la trasparenza con cui si gestiscono i soldi pubblici e l’interesse delle istituzioni per la cultura. Sullo stato del teatro a Napoli le riflessioni sarebbero troppo lunghe e complesse per poter essere sintetizzate in poche righe. Sulla scuola posso dire che Luca l’aveva avviata con grande entusiasmo e generosità, ma negli ultimi tempi era un po’ deluso dalle risposte delle istituzioni alle sue legittime richieste per farla funzionare bene. Spero che l’appello di Rigillo possa servire a modificare la situazione veramente desolante per una città che dovrebbe essere la culla del teatro.
Questi fantasmi, la trama
Pasquale Lojacono si trasferisce con la giovane moglie Maria in un appartamento all’ultimo piano di un palazzo seicentesco (in via Tribunali 176). Maria non sa che il marito ha ottenuto il fitto gratuito per cinque anni di quell’enorme casa (18 camere e 68 balconi) in cambio del compito di sfatare la leggenda sulla presenza di spiriti nella casa. Il portiere Raffaele spiega al nuovo inquilino cosa dovrà fare per ottemperare al suo impegno contrattuale: per dimostrare che non ci sono fantasmi dovrà mostrarsi ogni giorno, due volte al giorno, fuori tutti i 68 balconi, mostrando serenità e allegria. A tal scopo dovrà anche cantare ad alta voce (inizierà con Lucean le stelle, continuerà con Ah l’ammorre che fa fa)! Ascoltando però i racconti del portiere, della sorella di quest’ultimo e del “dirimpettaio” di casa, tal Professor Santanna, il nostro protagonista incomincia a credere all’esistenza degli spiriti; pertanto, quando s’imbatte in Alfredo, l’amante della moglie, lo scambia per un fantasma. La storia di Questi fantasmi! prosegue con Alfredo che fa pervenire sostanziosi aiuti economici alla famiglia Lojacono, aiuti che vengono interpretati da Pasquale come regali degli spiriti che l’avrebbero preso a ben volere! L’equivoco prosegue e il nostro protagonista è l’unico a non avvedersi di quello che sta realmente accadendo; dopo un’esilarante scena nella quale, per Pasquale, si consuma un litigio tra spiriti (in effetti i litiganti sono Alfredo, sua moglie, i suoi bambini e altri parenti), l’amante di Maria decide, apparentemente, di tornare in famiglia privando dei suoi regali il povero Pasquale. La storia si avvia alla conclusione: con un marchingegno Pasquale riesce a incontrare ancora Alfredo, chiedendogli un ulteriore e sostanzioso aiuto economico, spiegando allo “spirito” che i soldi gli servono per riconquistare la moglie di cui è perdutamente innamorato. Alfredo, commosso per la triste confessione, gli lascia un pacco di banconote e scompare dalla loro vita.