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Opinioni

La bufala della libreria calabrese che offre patatine fritte in cambio di libri usati

Da giorni cresce l’indignazione su Facebook per un’immagine secondo cui una libreria di un centro commerciale offrirebbe un coupon per l’acquisto di patatine fritte in cambio di un libro usato. Fanpage.it ha approfondito la questione e ha scoperto che le cose stanno in un altro modo.
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L'immagine-bufala circolata sul web in questi giorni
L'immagine-bufala circolata sul web in questi giorni

Negli ultimi giorni le bacheche Facebook di mezza Italia sono state invase da quest'immagine. Un semplice volantino pubblicitario con la scritta: "Portaci un libro usato e ricevi un coupon per l'acquisto di una porzione maxi di patatine (o di un calzone)". E poco più in basso: "In collaborazione con la Libreria Mondadori di Porto Bolaro".

Porto Bolaro è un centro commerciale di Reggio Calabria.

Immediatamente in tanti hanno gridato allo scandalo. Commenti infuocati, reazioni spropositate, battute (in alcuni casi di aperto razzismo nei confronti dei calabresi) e molta, troppa retorica. C'è stato chi, in nome della cultura villipesa e ridotta a una porzione maxi di patatine fritte, si è lanciato in disquisizioni quantomeno azzardate, paragonando la proposta del volantino a una sorta di falò nazista dei libri e rispolverando molte di quelle mitologie catastrofiste a cui tutto sommato ci piace credere, ben nascosti come siamo dietro lo schermo dei nostri PC o smartphone.

Ma possibile, mi son chiesto dopo aver osservato a lungo l'immagine, che una libreria abbia deciso di saccheggiare le biblioteche degli abitanti di Reggio Calabria per incentivarli a mangiare patatine fritte? Che senso avrebbe un'operazione del genere perpetuata da chi avrebbe tutto l'interesse a vendere i libri?

Per questo motivo, dopo aver letto l'ennesima e stucchevole polemica sul valore dei libri fatta da gente che probabilmente non ha mai letto un libro in vita sua, mi sono deciso ad approfondire la questione, chiamando la libreria del centro commerciale reggino, dove ho scoperto che niente è più falso di un'immagine vera come quella del famigerato volantino. E che prima di indignarci o condividere qualcosa che potrebbe nuocere alla reputazione di persone, aziende, lavoratori, comunità locali, bisognerebbe andarci cauti. Il mondo è già un posto pieno di violenza per conto suo, non ha bisogno anche di quella inventata solo per mostrarci più fighi su Facebook.

Ecco 5 cose  che ho scoperto parlando con Pino Falduto, uno dei titolari della libreria Mondadori all'interno del centro commerciale Porto Bolaro di Reggio Calabria.

  • La prima, interessante notizia da apprendere è che quel volantino, diventato virale soltanto in questi giorni, risale all'inverno 2014, quindi a ben due anni e mezzo fa.
  • La seconda informazione, ancor più decisiva, è che il volantino non è stato stampato né distribuito dalla libreria, bensì dal ristorante "Gusta", all'interno della medesima galleria commerciale, che infatti annuncia una "collaborazione" con la Mondadori di Porto Bolaro. E poi per fare cosa? Questo ci porta diritti all'acquisizione della terza fondamentale informazione.
  • La proposta di scambiare un libro usato in cambio di un coupon per acquistare patatine fritte (o un calzone) è nata all'interno di una strategia di marketing del suddetto ristorante, il quale con il ricavato delle patatine fritte intendeva finanziare una borsa di studio per progetti di auto-imprenditorialità nel reggino. Purtroppo quest'iniziativa è fallita perché i libri racimolati sono stati poco più di 50, quindi l'operazione di asfaltare la cultura in favore del tubero non parrebbe esser riuscita ai machiavellici imprenditori calabresi.
  • Attualmente i libri così volgarmente sottratti alle biblioteche degli abitanti di Reggio Calabria sono a disposizione di chi volesse consultarli nel ristorante protagonista della vicenda.
  • Negli ultimi tempi a Reggio Calabria stanno chiudendo, una dopo l'altra, tutte le librerie storiche. La Mondadori nel centro commerciale di Porto Bolaro, piaccia o meno, è una delle poche rimaste in un contesto sempre più povero di cultura.

"Sono molto amareggiato da quanto successo – ha dichiarato Pino Falduto – noi siamo una piccola realtà in franchising con un colosso e non vorremmo che da tutta questa storia ne venisse fuori un danno per la nostra attività e per le quattro persone impiegate nella libreria. La disoccupazione è il più grave problema di cui soffriamo dalle nostre parti."

Ecco, da tutto questo c'è persino da aspettarsi che quattro lavoratrici possano perdere il lavoro. Adesso che sapete cosa c'è dietro, come vi sentite dopo aver fatto i bulli sulle vostre bacheche con quell'immagine?

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Scrittore, sceneggiatore, giornalista. Nato a Napoli nel 1979. Il suo ultimo romanzo è "Le creature" (Rizzoli). Collabora con diverse riviste e quotidiani, è redattore della trasmissione Zazà su Rai Radio 3.
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