“L’Unicorno Triste”, l’autismo spiegato (anzi, disegnato) ai bambini
"Il re di quella landa era Grande Unicorno. Egli aveva avuto tanti figli, ed erano tutti belli, leggiadri, coraggiosi e fieri come principi. […] Ma un bel giorno nacque un piccolo unicorno, che non era come gli altri. Poichè non sorrideva mai, tutti lo chiamavano l'Unicorno Triste. […]
La mamma, triste, non sapeva cosa fare! Era così bello! Eppure così diverso dagli altri."
Comincia così la storia dell'Unicorno Triste, nata da un progetto di tesi di laurea allo IED: come scrive Micol Beltramini su Wired, il giovane illustratore Davide Pavan ha scelto di utilizzare la propria esperienza personale di soggetto autistico per raccontare una fiaba per bambini delicata ed istruttiva, che affronta con semplicità il tema dell'autismo e dell'integrazione della diversità.
Il piccolo unicorno, che sembra perso in un mondo tutto suo e rifiuta la compagnia degli altri, viene così indirizzato al gioco ed alla socialità dalla saggia tartaruga, che standogli accanto con pazienza gli insegna ad esprimere se stesso e ad inserirsi nell'ambiente che lo circonda.
I vivaci colori pastello delle illustrazioni fanno da cornice ad una metafora semplice ma potente, che rende grande una piccola storia; perchè non è mai troppo presto (o troppo tardi) per imparare che il riconoscimento della diversità come valore è il primo vero passo verso l'integrazione.