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L’ultimo sogno di Igor Mitoraj si realizza, una mostra grandiosa fra le rovine di Pompei

I capolavori statuari di Igor Mitoraj approdano a Pompei per l’esposizione itinerante che si inaugura il 14 maggio fra le rovine e si potrà visitare fino a gennaio 2017. Una mostra in cui il contemporaneo è in osmosi con l’antico. L’ultimo sogno dell’artista si realizza e la scelta della città non è casuale, come scriveva Théophile Gautier: “A Pompei solo due passi separano la vita antica dalla vita moderna”.
A cura di Silvia Buffo
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Un ritratto di Igor Mitoraj, il 'sognatore dell'antichità'.
Un ritratto di Igor Mitoraj, il ‘sognatore dell'antichità'.

I capolavori statuari di Igor Mitoraj approdano a Pompei per l'esposizione itinerante che si inaugura il 14 maggio fra le rovine e si potrà visitare fino a gennaio 2017. Una mostra in cui il contemporaneo è in uno strettissimo legame dialettico con l'antico. Con la direzione artistica di Luca Pizzi e curata dalla soprintendenza speciale di Pompei insieme con l'Atelier Mitoraj di Pietrasanta e la Galleria d'arte Contini, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro, la rassegna che ha un precedente nella mostra allestita nel 2011 nella Valle dei Templi di Agrigento ma anche in quella allestita ai Mercati di Traiano a Roma, era stata a lungo sognata da Mitoraj. Già al momento della morte dell'artista il progetto, oggi in fase di attuazione e che sta coronando il suo ultimo sogno, era in fase di avvio come, di recente, ha rivelato il ministro Franceschini.

"Non ci sono teorie, non ci sono spiegazioni. Le opere si impongono a me, io sono il loro schiavo" è la nota concezione dell'arte di Igor Mitoraj, un'arte che sa di classico e di visionario insieme. Ricordato per le sue figure acefale, le grandi facce ferite, dipinti, bronzi, gessi e marmi, lo storico Claudio Strinati, ha definito questo grande artista polacco un "sognatore dell'antichità". Nato nel 1944 in Germania da genitori polacchi, vissuto poi a Cracovia, Mitoraj si innamorò della pittura all'Accademia di Belle Arti e fu il 1968 l'anno in cui, stabilitosi a Parigi, realizzò una prima mostra da scultore, sogno che si corona nel 1976, quando apre il suo studio, per dedicarsi definitivamente a bronzi e terrecotte. Mentre nel 1979 avvenne un'altra grande folgorazione artistica, con la scoperta del marmo in occasione di un viaggio a Pietrasanta, in Toscana, a ridosso delle cave del rinomato marmo di Carrara, anche se l'amore per la scultura nacque durante un viaggio di studi in Messico.

Igor Mitoraj a Pietrasanta in Toscana fra le sue sculture.
Igor Mitoraj a Pietrasanta in Toscana fra le sue sculture.

Dopo la morte a Parigi nell'ottobre 2014, in Toscana riposano le ceneri di Igor Mitoraj, qui mise radici e trovò la sua casa, e sulla città di Pietrasanta la pensava così:

Pietrasanta l'ho scelta per lavoro, c'erano tutte quelle fonderie, gli artigiani del marmo, un luogo unico al mondo. Come scultore sono cresciuto qui, grazie agli italiani. Quando sono arrivato pensavo che non ci sarebbe stato posto per me. L'Italia è un posto così pieno di arte..invece no, c'è posto per tutti.

30 grandi sculture sono state distribuite nei luoghi più significativi di Pompei, dal Foro alla Basilica, dal Quadriportico dei Teatri alla via dell'Abbondanza, gli imponenti personaggi mitologici si affiancano alle celebri architetture pompeiane di Dedalo con il Tempio di Venere, il Centauro nel Foro, il Centurione nelle Terme Stabiane, Ikaro alato nel Foro triangolare. La scelta della città non è casuale, come scriveva Théophile Gautier  "A Pompei solo due passi separano la vita antica dalla vita moderna". A tal proposito calzanti e suggestive le parole del soprintendente Massimo Osanna che descrive così l'imperdibile rassegna:

Dei ed eroi mitologici popolano le strade e le piazze della città sepolta dal Vesuvio, emergendo come sogni dalle rovine. Simboli muti e iconici,le opere di Mitoraj ci ricordano, nella loro immanenza, il valore profondo della classicità nella cultura contemporanea.

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