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L’ora di religione non interessa più e a scuola perde consensi

L’ora di religione nelle scuole sta gradualmente scomparendo. Ecco tutte le ragioni emerse dagli ultimi dati Istat.
A cura di Silvia Buffo
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Nell'ultimo decennio la percentuale degli studenti che scelgono di non frequentare l'ora di religione è raddoppiata, passando dal 6 al 12 per cento. Questo è quanto accade nelle scuole del Nord dove un allievo su cinque non aderisce mentre nelle scuole del Sud, come poteva prevedersi, nulla è cambiato e generalmente la materia si introduce pregando in piedi collettivamente secondo i dettami della Chiesa Cattolica.

Una scomparsa lenta e progressiva

In atto una scomparsa graduale dell’ora di religione a scuola, che di anno in anno senza troppo rumore, polemiche, perde consensi. Centinaia di migliaia di studenti in meno: a dirlo sono i dati Cei: i bambini e ragazzi che non la frequentano costituiscono una percentuale che va dal 12,2% del totale nello scorso anno scolastico rispetto al 6,6% del 1998/1999. Si tratta di un numero veramente importante.

Più si cresce più ci si astiene dall'ora di religione

La tendenza a non frequentare l’ora di religione sembra anche crescere in qualche modo con l’età. Se alle elementari e alle medie non si fa opposizione, in adolescenza il rapporto dei ragazzi con la religione cambia più in fretta e spesso non suscita interesse. Mentre durante l'infanzia sono i genitori a decidere in merito ai propri figli, e questo dato spiega nitidamente la differenza sulla generazioni di padri e madri quarantenni di oggi. Alle superiori ci sono però differenze di scuola in scuola: nei licei si è alzata la percentuale dei non frequentanti, ma l’ha fatto molto meno che negli istituti tecnici o professionali, dove l’ora settimanale di religione viene impiegata differentemente.

La graduale secolarizzazione della nostra società

La società italiana è impegnata in un processo di secolarizzazione lento ma costante. Già le indagini dell’Istat mostrano che il numero di italiani che non si reca mai in un luogo di culto aumenta di anno in annoi, in particolar modo fra le giovani generazioni. Via via che queste persone crescono e iniziano a far figli, di conseguenza è ovvio che si ritrovano ad ignorare l’insegnamento della religione cattolica per i loro bambini.

Una laicità maggiore a Nord

Enormi le differenze fra Nord e Sud. L'Italia settentrionale accoglie un numero più ambio di persone che con la religione non ha particolari e solidi legami. A questo si aggiunge la maggiore presenza di stranieri e sempre meno cattolici. Gli immigrati hanno più figli rispetto agli italiani, così nelle aule il diritto di laicità si fa sentire maggiormente. Manca veramente poco per ripensare a livello di istruzione alla riformulazione ex-novo di questa materia, nel rispetto di tutti.

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