Sarebbe stata svelata l'identità di Elena Ferrante. Così almeno sostiene l'inchiesta condotta dalla "coalizione internazionale" costituita dalla Domenica del sole 24 ore, insieme con la tedesca Faz, la New York Review of Books e i giornalisti francesi di Mediapart sulle tracce contabili della traduttrice italiana riportata ieri da Fanpage.it.
A parte il metodo – assai discutibile – di mettersi sulle tracce dell'identità di una scrittrice che ha fatto dell'anonimato la sua cifra, scrutandone i compensi come non avrebbe fatto nemmeno Equitalia, c'è da sottolineare un aspetto importante che emerge in quest'inchiesta (così come in tutti i rumors che da anni indicano questa stessa persona come la vera Elena Ferrante) e cioè il fatto che la donna in questione sia "la moglie di Domenico Starnone", noto scrittore italiano, uno dei più grandi talenti narrativi della sua generazione (ma questo adesso non c'entra), maschio e, dunque, secondo un tic culturale abbastanza frequente nel nostro paese, titolare ben più di sua moglie ad essere chiamato in causa relativamente all'affare della scrittrice misteriosa.
Insomma, persino nel momento in cui sarebbe stata svelata l'identità segreta di quello che rappresenta uno dei più grandi casi letterari ed editoriali mondiali degli ultimi anni, in Italia si parla "della moglie di", cioè in definitiva si parla di un uomo, sempre e comunque, quasi a suggerire un nuovo possibile tormentone: chi si cela dietro la vera Elena Ferrante? Domenico Starnone, naturalmente.
Perché noi italiani proprio non ce la facciamo a immaginare che una donna possa aver scritto quei libri, possa aver avuto quel successo, possa addirittura essersi arricchita. E nemmeno riusciamo a uscire dalla provinciale disputa attorno ai suoi libri, senza mai entrare nel merito del loro valore letterario come, invece, meriterebbero.
Ma, soprattutto, ciò che in quanto uomini non possiamo accettare è che una donna possa celarsi al nostro sguardo e possa, dunque, esistere al di là della sua estetica. Questa cosa ci mette davanti al fatto che le donne esistono anche fuori dal faro della luce maschile che ha il buon cuore di illuminarle per giudicarle belle, brutte o non so. E, invece, Elena Ferrante o chiunque essa sia, esiste eccome. Nonostante i maschi italiani.