L’insegnante del futuro? “Non impone il sapere ma lo condivide”
Nuove riflessioni sulla professione dell'insegnante sono maturate dal centro studi Impara Digitale dove Dianora Bardi, ha tenuto un intervento dedicato al mondo della docenza, in occasione del Tablet School di Palermo. La notizia è stata poi diffusa sul web da Beatrice Baldo, docente di lettere presso la scuola secondaria 1º grado, I.C. Dusmet – Doria di Catania. L'iniziativa era intitolata "Il docente liquido", una figura in grado di riformulare il concetto della formazione nell'era della contemporaneità.
Il docente contemporaneo insegna attraverso la "condivisione"
Il docente liquido non si pone sulla scala gerarchica: "insegnante– allievo", bensì mette da parte la cattedra per avvicinarsi realmente alle necessità e attitudini di apprendimento dei suoi allievi. La Baldo ha riportato:
Dobbiamo prendere tutti indistintamente atto del fatto che se i nostri studenti passano metà delle ore di lezione su una media di 5 quotidiane con il cellulare in mano, è evidente come, in classe, per quanto noi possiamo pensare che le nostre lezioni siano attrattive e interessanti, loro facciano altro. Se questo accade, è su questo che dobbiamo dirigere il focus della nostra riflessione metodologica, educativa, didattica. Che si tratti del lavoro di gruppo, della ricerca, del fornire materiali per approfondimenti – si legge ancora -tenere i ragazzi all’oscuro non solo delle finalità, ma anche dell’ideazione e della progettazione del momento formativo, non farà altro che allontanarli sempre più dal lavoro che devono svolgere, proprio perché non riusciranno mai a percepirlo come qualcosa di “loro”, come un obiettivo che da loro viene condiviso in toto, come un qualcosa che li veda davvero, per l’appunto, protagonisti.
Si tratta di un approccio didattico fortemente innovativo dove in maniera del tutto rivoluzionaria si va ad istituire una nuova visione della trasmissione del sapere in senso scolastico, resta solo da verificare che sia più produttiva di quella tradizionale.