Non molti sanno quale sia la storia dell'oscillare: e ha un significato così comune, quali sorprese potrebbe mai riservare col suo dondolare, col suo variare fra un minimo e un massimo? Così, silenziosamente, si è guadagnato una ribalta globale – passando dalle lingue romanze all'inglese (to oscillate) e quindi entrando nel lessico internazionale delle scienze: come potrebbero fisica, medicina, biologia, economia fare a meno del verbo ‘oscillare' e dei suoi omologhi stranieri?
Eppure, scaturisce da un'antica pratica votiva delle nostre terre.
L'oscillum, nell'antica Roma, era un genere di piccola scultura di legno o di pietra: era un ex voto, o aveva una funzione apotropaica – ossia di allontanamento di influssi maligni. Il più delle volte aveva la forma di un disco o di un mezzo disco, e rappresentava una maschera, o una figurina umana, o una divinità. Il suo nome – oscillum – era proprio un diminutivo di os oris, ‘bocca', che per sineddoche diventa il volto intero.
Ma quindi? Che c'entrano questi medaglioni, questi piccoli volti, con l'oscillare? Ebbene, essi venivano appesi con fili e nastri ai rami di alberi sacri, o nei vigneti, davanti ai templi o alle case, agli architravi, in mezzo a due colonne: così, quando il vento si levava… oscillavano.
Tutta la futura, maestosa diffusione dell'oscillare è quindi ispirata dall'ondeggiare nel vento di una scultura sospesa.
La diffusione di queste sculture era vasta, e il loro impatto suggestivo non è difficile da immaginare, se si prova a farlo.
Al tramonto, nell'oro della campagna, il profilo della quercia isolata sacra a Giove da cui pendono decine di medaglioni, legati da nastri colorati; e quando il vento stormisce frusciando su erbe e foglie, ecco che i medaglioni si muovono, dondolando silenziosi; o nei vigneti, volti ridenti di Bacco intagliati con cura, che pendono appoggiati ai tralci, appena muovendosi, e chiamano il favore del dio, promettendo devozione, e nei campi quelli votati a Tellus e a Cerere, e ornati anche gli olivi in collina e i pini davanti al mare.
Fra due colonne del loggiato, l'oscillum nuovo che raffigura il nuovo nato, per cui si chiede protezione ai Lari della casa, vicino a quelli di servi e famigli, simili a quelli che pendono dalle travi del tempio. E al crocevia, per scacciare le forze che dirigono male i passi dei viandanti, un solo oscillum che domina e difende.
Tutta l'ordinarietà del verbo ‘oscillare' si trasfigura in questa suggestione. E poche altre etimologie sono in gradi di parlarci con questa intensità di magie antiche e ormai perdute, dei paesaggi della nostra terra, dello stupore dei nostri avi.