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L’assurdo destino di Venezia: tra Disneyland e acqua alta una città votata all’estinzione

Dopo l’articolo del New York Times sulla disneyzzazione di Venezia, c’è da chiedersi quali saranno gli effettivi interventi per salvare la città lagunare da se stessa. Il ministro Franceschini: “Le grandi navi davanti San Marco sono inaccettabili.”
A cura di Redazione Cultura
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Ormai è un vero e proprio caso internazionale. Dopo l'articolo del New York Times che in prima pagina ha denunciato i rischi di vedere trasformata Venezia in una enorme Disneyland sul mare (idea che, in Italia, è ormai da tempo passata in cavalleria), c'è il rischio che il brand Venezia possa iniziare a declinare? Con quali conseguenze? Francamente, considerati i circuiti turistici in cui è ormai inserita la città, soprattutto dovuto all'afflusso delle grandi navi, nel breve periodo appare difficile.

Forse è proprio questo il problema. Il breve periodo. L'unico orizzonte che pare animare le politiche della città in riva alla laguna, soprattutto per volontà di quei pochi privati che da questa situazione hanno da guadagnarci, intanto che – come denuncia il Nyt – i veneziani spariscono e si spostano altrove, finendo per lasciare in mano a turisti, commercianti e noleggiatori di appartamenti una città sempre più svuotata dalla sua dimensione sociale e comunitaria. In proposito, persino il finora riluttante ministro dei beni culturali Dario Franceschini ha rilasciato al Nyt una dichiarazione in cui si pone qualche dubbio su ciò che sta accadendo a Venezia:

La bellezza delle città italiane non è solo architettonica, ma è data dai luoghi, i negozi e le botteghe. Va salvata l'identità contro il turismo mangia e scappa collegato alle grandi navi da crociera. Il loro passaggio davanti a San Marco è uno spettacolo inaccettabile.

Inaccettabile. Cosa che i cittadini veneziani considerano tale da anni, se non decenni. Forse finalmente qualcosa inizia a muoversi. Anche se c'è da chiedersi quali potranno mai essere gli effettivi provvedimenti che la politica prenderà per risolvere questa situazione? Gli interessi dei privati sono diversi e passano attraverso cifre significative. Eppure ormai ai più appare impossibile che un simile patrimonio dell'umanità possa essere dilapidato in questo modo, senza che nessuno intervenga. Tra grandi navi, orde di turisti e la progressiva disneyzzazione da un lato, e i fattori naturali che storicamente erodono dalle fondamenta la città veneziana, come l'acqua alta, l'aumento del livello del mare e le pressioni erosive delle laguna sulla parte emersa della capitale dell'ex Repubblica di San Marco, bisogna salvare Venezia da se stessa. Il rischio è la sua estinzione. Cosa che, ovviamente, non possiamo permetterci.

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