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L’artista cinese Xu Bing espone per la prima volta in Italia alla Triennale di Milano

Alla Triennale di Milano fino al 6 marzo 2016 sarà fruibile al pubblico l’esposizione dedicata al il genio di Xu Bing, uno dei maestri più autorevoli della Cina moderna, dove la reputazione dell’artista supera quella di Ai Wei Wei. L’artista ha sempre avuto piena coscienza della capacità della parola scritta di influenzare il pensiero, la vita e la percezione estetica delle cose. Sin da giovanissimo ha indagato sul legame fra l’arte e il mistero del linguaggio scritto.
A cura di Silvia Buffo
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Xu_Bing
Un ritratto dell'artista Xu Bing

Quando ci si relaziona a Xu Bing si ha a che fare con uno dei più importanti artisti cinesi della sua generazione. Attraverso la sua arte si è potuto comprendere meglio la Cina anche con lo studio della calligrafia, sempre intrecciato alla propria cultura, contestualizzata in termini storici e politici. Eventi storici come la rivoluzione culturale di Mao del 1966 hanno accentuato il forte valore simbolico della parola scritta. L'arte di Xu Bing risulta grandiosa per la sua acuta capacità di trasporre la complessità teorica della filosofia del linguaggio in una fluidità di rappresentazioni.

L’opera di Xu Bing è stata destinata ai più importanti musei d’Europa, ma anche dell’Asia e degli Stati Uniti. Già nel 2013 a Pechino per Xu Bing fu una grande occasione di conoscere The Character of Characters", fra i suoi migliori progetti degli ultimi anni. Si tratta di un’animazione video di 17 minuti proiettata su una parete da 5 proiettori, come una pergamena, la pellicola di 12 metri dimostra come i primi caratteri della lingua cinese scritta siano ispirati dalla natura.

“The Character of Characters” anche in questa occasione sarà messo a confronto con le 426 sillabe dell’artista africano Frédéric Bruly Bouabré, l'“Alphabet Bété, il primo e l’unico alfabeto sviluppato in Africa, l'unico in grado di potersi confrontare con Xu Bing per la sua rilevanza e vastità. Saranno presenti opere di Marcel Broodthaers, Alighiero Boetti, Piero Manzoni, Le Corbusier, Guy Rombouts e il genio indiano Jyvia Soma Mashe.

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