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L’Art Nouveau di Alfons Mucha a Palazzo Ducale: sensualità e modernismo in mostra a Genova

Fino al 18 settembre 2016 il gusto elegante, elaborato e sensuale di Alfons Mucha sarà in mostra al Palazzo Ducale di Genova. Un percorso organizzato per temi per mettere in luce non soltanto l’arte visionaria del genio dell’Art Nouveau, ma anche le atmosfere e le tendenze degli anni a cavallo fra Otto e Novecento. Stampe, oggetti d’arredamento e locandine pubblicitarie: un viaggio attraverso il gusto raffinato che ha caratterizzato gli inizi del secolo scorso.
A cura di Federica D'Alfonso
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Autunno, Alfons Mucha
Autunno, Alfons Mucha

Il gusto elegante, elaborato e sensuale di Alfons Mucha è in mostra al Palazzo Ducale di Genova. Oltre 220 opere saranno esposte nell'Appartamento del Doge fino al 18 settembre 2016, in un percorso organizzato per temi e studiato per mettere in luce non soltanto l'arte visionaria del genio dell'Art Nouveau, ma anche le atmosfere e le tendenze degli anni a cavallo fra Otto e Novecento. La mostra è arrivata a Genova dopo aver riscosso molto successo a Milano: due tappe non casuali, in quanto sia il capoluogo ligure che Milano sono le città dove l’influenza del Modernismo sull’ambiente urbano è stata più forte. "Alfons Mucha e le atmosfere dell'Art Nouveau" si configura quindi non soltanto come un percorso attraverso la ricca e sontuosa arte dell'artista ceco, ma come uno sguardo ampio sulle tendenze artistiche che hanno visto nascere il Novecento europeo.

Linee nitide e sicure delimitano le figure, quasi sempre vestite con abiti di gusto neoclassico e circondate da fitti motivi floreali che formano le memorabili cornici dei suoi lavori: Mucha ha creato uno stile a sé, innovativo, e per questo a pieno titolo rappresentante della cosiddetta arte "nuova", che rompe con il passato e sembra anticipare di molto le sperimentazioni del design contemporaneo.

Salomé, Alfons Mucha (1897)
Salomé, Alfons Mucha (1897)

Considerato uno dei più brillanti esponenti dell'Art Nouveau a livello internazionale, Mucha vive una lunga esperienza da pittore decorativo per le scenografie teatrali e d'interni che gli permetterà in poco tempo di valorizzare sul piano estetico e artistico anche l'uso, molto sperimentato all'epoca, di oggetti appartenenti all'uso giornaliero. Diviene famoso a Praga, lavora a Parigi e arriva fino agli Stai Uniti, diventato uno degli artisti più richiesti e imitati dell'epoca. Negli anni Sessanta del ‘900 tornerà di moda soprattutto fra gli illustratori e nel design, che ha rivisitato le figure, ormai diventate classiche, dell'artista ceco.

Nella mostra di Genova, organizzata in collaborazione con Palazzo Reale di Milano e da 24 Ore Cultura insieme a Fuxa Foundation e al Centro di Ricerca “Rossana Bossaglia”, oltre che dall'Università di Verona e con il patrocinio della città di Praga, non ci sono soltanto i manifesti pubblicitari creati da Mucha, ma anche camere arredate, vasi e vetri tipici del Modernismo internazionale giunti dai paesi europei che l’hanno reso grande: si passa dal Liberty italiano all’Art Nouveau francese e belga, fino allo Jugenstil tedesco e al Modern style inglese.

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La mostra è studiata appositamente per arricchire lo sguardo sull'epoca storica di Mucha, oltre che sulla sua arte: il teatro, la vita quotidiana, la figura femminile, il giapponismo, il mondo animale, i materiali preziosi e l’immaginario floreale, sono solo alcuni dei temi approfonditi dall'esposizione. La prima sala è dedicata al teatro, attraverso il focus su una delle figure protagoniste di quegli anni: le immagini dell'attrice Sarah Bernhardt, che fu per molto tempo musa ispiratrice di Mucha, vestita con gli abiti di scena dei suoi spettacoli.

Un'ampia sezione è dedicata alla figura femminile: la donna riveste un'importanza fondamentale nell'arte di Mucha, fin dagli esordi, divenendo un vero e proprio ideale estetico e veicolo di messaggi carichi di sensualità e pathos. Mucha è stato il primo a usare l’immagine femminile per scopi pubblicitari: Sarah Bernhardt è infatti stata ritratta sia nelle locandine dei suoi spettacoli teatrali, che per pubblicizzare i biscotti e i prodotti dell'epoca. Un’altra stanza è riservata all’arte orientale, che molto ha influenzato gli artisti di fine Ottocento. Chiude la mostra una selezione di abiti di sartorie italiane e francesi, che testimoniano l’evoluzione del gusto in direzione modernista anche nel campo della moda.

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