L’Architettura celebra la Festa della donna con l’ArcVision Prize – Women and Architecture
L’ArcVision Prize – Women and Architecture, alla sua prima edizione, è stato assegnato su decisione unanime della giuria a Carla Juaçaba, 37 anni, architetto brasiliano formatasi presso la Santa Ursula University di Rio de Janeiro: «Credo che sia molto particolare fare un premio solo per le donne. Per tutti i lavori che ho realizzato finora non si è mai trattato di un invito, ho sempre dovuto lottare per dimostrare di essere capace. Non lo dico solo perché sono donna ma credo che per noi sia un po’ più complicato. Quindi è davvero bello vedere un premio di questo tipo, per evidenziare questo sforzo, perché si tratta di uno sforzo, per ogni lavoro». Italcementi intende premiare ogni anno un architetto donna, che dimostri nella sua attività di ricerca e progettazione significativa eccellenza qualitativa e attenzione alle questioni centrali della costruzione: tecnologia, sostenibilità, implicazioni sociali e culturali.
La giuria, volutamente tutta al femminile, era composta da donne di eccellenza legate al mondo dell’architettura: Kazuyo Sejima (Titolare con Ryue Nishizawa dello studio d'architettura SANAA e Curatrice della Biennale di Architettura 2010), Benedetta Tagliabue (Fondatrice con Enric Miralles dello studio d'architettura EMBT), Odile Decq (Titolare dello studio d'architettura ODBC), Yvonne Farrell (Titolare con Shelley McNamara dello studio d'architettura Grafton Architects), Martha Thorne (Executive Director del Pritzker Prize) Shaikha Al Maskari (Membro del Consiglio Direttivo dell'Arab International Women's Forum-AIWF), Vera Baboun (Sindaco di Betlemme), Victoire de Margerie (Presidente Rondol Technology), Samia Nkrumah (Presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah).
Le venti progettiste candidate erano all’avanguardia per visione e ricerca, impegnate professionalmente in ambiti diversi, abituate a lavorare spesso in contesti sociali difficili e in condizioni complesse come Belinda Huang, che firma sette nuovi grattacieli con terrazze giardino a Singapore, o la tailandese Rachaporn Choochuey, che riqualifica grandi magazzini dismessi. Impegnate sul fronte ambientale come l’olandese-americana Winka Dubbeldam con edifici a basso impatto, o più quotidianamente nei servizi per la collettività come l’italo-svizzera Luisa Fontana (scuole materne modello) o l’italiana Elisabetta Terragni che trasforma gallerie sotterranee in musei. Il Premio mira appunto a far risaltare la figura di progettiste le cui opere esprimano al meglio i valori dell’Architettura oggi: identità, solidarietà, sostenibilità ambientale e politica, sostegno alle persone svantaggiate.
Migliorare la qualità delle nostre città, lavorare sul tema della sostenibilità, contribuire all’educazione o suggerire soluzioni di fronte alle calamità sono solo alcune delle aree di intervento in cui il lavoro degli architetti è utile e prezioso. In questo ambito non può esser trascurato il ruolo delle donne e il contributo da loro dato nel passato, nel presente, e che certamente daranno in futuro all’architettura. L’ArcVision Prize è dunque un progetto di grande interesse proprio perché riconosce e sostiene la capacità, la creatività e i molti talenti delle donne architetto. (Martha Thorne)
La vincitrice dell'ArcVision Prize, Carla Juaçaba, è stata premiata per il suo intervento più spettacolare: il Padiglione Humanidade 2012 per Rio Mas 20 (la conferenza dell’ONU sullo sviluppo sostenibile), una struttura temporanea concepita in collaborazione con l'artista Bia Lessa per ospitare eventi privati ed una mostra sulla sostenibilità, aperta al pubblico, che ha contato 220.000 visitatori in due settimane. La cerimonia di premiazione è avvenuta alle porte di Bergamo la sera del 7 marzo 2013, nel lungo edifico chiamato il Kilometro Rosso, ideato dall’architetto Jean Nouvel per Italcementi. La giuria ha sottolineato l'elegante semplicità e funzionalità del padiglione che riutilizza materiali esistenti disponibili localmente per creare la struttura e le passerelle, lunghe 170 metri. Una volta smontati, i materiali saranno completamente riciclabili e riutilizzabili. Inoltre l'edificio crea un dialogo magico con lo scenario circostante, contribuendo a migliorare il luogo che lo accoglie e la sua già spettacolare natura.
Un’altra opera importante dell’architetto brasiliano è la Varanda House, costruita in un'area dove andavano preservati gli alberi esistenti; è un eccellente esempio di minimal house che invita ad entrare in spazi semplici nei quali la luce interagisce in maniera delicata e sempre nuova con il meraviglioso paesaggio brasiliano.
La Giuria ha inoltre assegnato menzioni d’onore alla spagnola Izaskun Chinchilla per il non convenzionale approccio progettuale, al contempo architettura trasgressiva e installazione d'arte che abbraccia spazi pubblici e sociali, come il castello Garcimuñoz14 a Cuenca in Spagna o la Casa Ancestrale a Toledo; all’indiana Anupama Kundoo, per la sua capacità di ricerca sui materiali che riducano l’impatto delle tecnologie costruttive sull’ambiente, come nei suoi progetti Volontariat Homes e Urban Eco-Community in India o con la ricostruzione, in scala uno a uno, alla scorsa Biennale di Architettura della sue più importanti opere; e all’estone Siiri Vallner, per la sua sensibile interpretazione degli spazi e dei luoghi con la sua Downtown Gym a Pärnu in Estonia.
«Con questo riconoscimento – ha sottolineato Carlo Pesenti, Consigliere Delegato di Italcementi – vogliamo mettere in risalto l’importanza crescente che nell’ambito dell’architettura vanno assumendo da tempo le progettiste, ed essere così testimoni di una “discriminazione positiva” nei confronti delle donne. Con la speranza che in settori tradizionalmente governati dagli uomini, possa affermarsi sempre di più il ruolo centrale della figura femminile in modo da superare qualsiasi forma di differenziazione o di esclusione dai meccanismi decisionali e produttivi. Dell’energia e della sensibilità delle donne hanno bisogno gli uomini e le aziende per crescere e ottenere risultati sempre migliori»