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Klimt: tutti gli indizi sull’originalità del quadro ritrovato a Piacenza

Timbri originali, ceralacca, cavi di rame. Ma soprattutto il soggetto, il luogo del ritrovamento e la presenza di un dipinto “fantasma” che Klimt avrebbe realizzato sotto il “Ritratto di Signora”: ecco tutti gli indizi che fanno propendere gli inquirenti per l’autenticità del quadro del pittore austriaco ritrovato a Piacenza 22 anni dopo il furto.
A cura di Redazione Cultura
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Cosa succede quando un quadro che si riteneva ormai perduto viene ritrovato? A maggior ragione quando viene ritrovato a poche decine di metri dal luogo dove era stato sottratto? Succede, come sta accadendo nel caso del "Ritratto di Signora" di Gustav Klimt ritrovato a Piacenza lo scorso 10 dicembre, che un pool di esperti del MiBact si è subito messo a lavoro per valutarne l'originalità. Tuttavia, anche se gli esperti d'arte si sono messi subito a lavoro, non è detto che il verdetto arrivi subito.  Le verifiche da fare, infatti, sono tante.

In Procura, dove è stato aperto un fascicolo per ricettazione, il pm Ornella Chicca coordina un gruppo di lavoro di cui fanno parte i poliziotti della squadra mobile, della Scientifica e i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale e del nucleo investigativo di Piacenza. In questo momento, la tela è sotto sequestro è nascosta in un luogo sicuro. Eppure, a distanza di 22 anni dal furto dell'opera di Klimt – la notizia ha fatto il giro del mondo – ci sono diversi indizi che testimoniano concrete possibilità che si tratti esattamente dell'opera del pittore austriaco. Alcuni di questi sono indizi molto curiosi, che val la pena analizzare fino in fondo. Quali sono le prove a favore dell'autenticità del dipinto? E quali i dubbi degli esperti?

I 3 indizi che propendono per l'autenticità del Klimt

La prova più chiara in favore dell'originalità dell'opera, al momento, è rappresentata dal dipinto stesso. Cioè dal fatto che dopo il ritrovamento ad opera dei giardinieri della Galleria Ricci Oddi e la scoperta di un'intercapedine con uno sportello, quel sacco nero in cui era conservato il dipinto ha testimoniato che il soggetto del quadro ritrovato è identico a quello del quadro sparito. Il fatto che poi il luogo del ritrovamento sia lo stesso della sparizione lascia ulteriormente propendere per quest'ipotesi.

Ma la prova definitiva, la cosiddetta pistola fumante, si avrà quando si scoprirà ciò che è nascosto sotto il dipinto della signora ritratta da Gustav Klimt. Già perché il quadro originale è stato infatti dipinto dal pittore viennese sopra un altro ritratto di donna con un cappello, esposto a Dresda nel 1912, poi dato per disperso. Destino "maledetto" che ha perseguitato molte opere del pittore austriaco, come il "Medicina" dato alle fiamme dai nazisti. Se dalle analisi si avrà conferma di questo doppio ritratto, la conseguenza sarà la certificazione della sua autenticità.

Altri indizi sul Ritratto di Signora: timbri, ceralacca e rame

Intanto, però, ci sono altri elementi significativi. Sul retro dell'opera ritrovata lo scorso 10 dicembre a Piacenza, infatti, hanno riferito gli esperti che hanno potuto vedere l'opera, sono presenti i timbri e la ceralacca originale, ma anche cavi di rame che facevano parte del sistema d'allarme dell'epoca.

I dubbi degli inquirenti

Venendo ai dubbi degli inquirenti, invece, le indagini sono fortemente centrate sulla possibilità che il Ritratto di Signora ritrovato possa essere una copia messa lì di proposito per ingannare, anche se è difficilmente ipotizzabile. Tuttavia non è ipotesi da scartare, soprattutto in questa fase, visto che come ha raccontato Fanpage.it proprio poche settimane prima di essere rubato, il dipinto di Klimt fu "provocatoriamente" rubato per dimostrare l'inefficienza del sistema di allarme della Galleria che lo custodiva.

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