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Kandinsky sulle note di John Cage, l’imperdibile mostra che racconta lo spirituale nell’arte

Da Kandinsky a Cage, passando per Paul Klee e Arnold Schönberg: pittura e musica a confronto, per rivivere ciò che di spirituale c’è nell’arte. È stata prorogata fino a metà marzo l’affascinante mostra organizzata dalla Fondazione Magnani.
A cura di Federica D'Alfonso
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Kandinsky insieme a John Cage in una mostra a Palazzo Magnani.
Kandinsky insieme a John Cage in una mostra a Palazzo Magnani.

La musica è sempre stata la più eterea ed inafferrabile fra tutte le arti. Ma la sua forza risiede proprio in questo, e numerosissimi pittori del secolo scorso non sono rimasti immuni da questo fascino senza tempo: lo racconta la mostra “Kandinsky Cage. Musica e Spirituale nell’Arte”, in corso presso le sale del Palazzo Magnani di Reggio Emilia e prorogata eccezionalmente fino al 18 marzo.

A partire da Wagner e dalla sua “Opera d’arte totale” e fino ad arrivare alle narrazioni silenziose di John Cage, passando per Kandinsky e Paul Klee, la mostra ripercorre, attraverso i suoi protagonisti, il lungo cammino di coinvolgimento fra musica e pittura capace, secondo proprio Kandinsky, di “elevare l’anima al di sopra della materia”. Un affascinante rapporto, quello fra musiche e pitture diverse, fra stili ed esperienze differenti, che hanno portato i pittori ad appassionarsi alla musica e i compositori a divenire anche pittori.

Dal colore al silenzio: Kandinsky e Cage

John Cage.
John Cage.

I due grandi protagonisti della mostra sono ovviamente Vasilij Kandinsky e John Cage, ai quali sono dedicate due ampie parti dell’esposizione. Del primo vengono esposte circa 50 opere fra quelle più rilevanti per indagare il suo rapporto con la musica: in mostra gli acquerelli realizzati per gli spettacoli teatrali “Violett”, provenienti dal Centre Pompidou, oltre ad alcuni pezzi provenienti dalla collezione del Castello di Wahn in Colonia, come i “Quadri di un’esposizione” dedicati alla musica  di Musorgskij.

Del secondo invece, allievo di Arnold Schönberg e appassionato anche di pittura, è esposto lo spartito del famoso “Solo for Piano” per il “Concert for Piano and Orchestra”, suo vero capolavoro compositivo. Per rendere omaggio alla poliedrica ed affascinante figura di John Cage la Fondazione Magnani ha allestito la cosiddetta “stanza del silenzio”: un ambiente totalmente isolato, in cui è possibile ascoltare il suono del proprio cuore, mentre si ammira una tela di Robert Rauschenberg. Insieme a questo, il pubblico partecipa all’esecuzione della composizione per orchestra “Ocean”.

I grandi nomi, fra musica e pittura

Ma la grande esposizione non si concentra solo su queste due figure fondamentali delle arti del XX secolo: insieme a loro, non si può non considerare il lavoro e l’opera di altri grandi artisti, sia pittori che musicisti, che hanno reso l’incontro fra queste due discipline uno fra i più proficui e poetici della storia.

È il caso di Max Klinger del quale viene esposta la “Fantasia di Brahms”, una sua personale visione della musica del grande maestro, e di Paul Klee, Fausto Melotti, Giulio Turcato e Nicolas De Staël. Insieme a loro, si riscopre la magnifica pittrice Marianne von Werefkin, che con il suo espressionismo ha reinterpretato la lezione di Klee unendola alle suggestioni della cultura popolare russa. Cultura di cui un esempio è oggetto della mostra in questione: insieme a questi grandi artisti, tutti legati dal filo rosso della musica e della cultura popolare, sono esposti dei “Lubok”, le celebri stampe russe che tanto hanno influenzato il lavoro di questi artisti.

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