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Jovanotti parla dei concerti e sulla polemica sull’autotune: “Strumento favoloso, l’invenzione del secolo”

Jovanotti, dopo le prime quattro date alla Vitrifrigo Arena di Pesaro, ha raccontato le sue sensazioni sul PalaJova 2025, commentando anche la polemica sull’autotune e svelando un retroscena con l’ideatrice di Topo Gigio.
A cura di Vincenzo Nasto
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Jovanotti, foto di Michele Lugaresi
Jovanotti, foto di Michele Lugaresi

Reduce dai primi 4 appuntamenti alla Vitrifrigo Arena di Pesaro, che ha dato iniziato al PalaJova 2025, Jovanotti ha raccontato le prime sensazioni sul ritorno alla musica live in grande stile. In un viaggio che lo vedrà impegnato in quasi 50 date, di cui solo 12 non ancora sold-out, il cantante appare rinvigorito, in uno spettacolo in cui viene concepita l'intelligenza artificiale come collante tra i brani, tra spettacoli di luci ed elementi floreali. Ma soprattutto Jova ci tiene a sottolineare come sia un concerto suonato: "Non ci sono sequenze. E anche tutta l'elettrica è suonata. Ma non ne faccio un vanto: semplicemente suonare tutto, fa funzionare gli arrangiamenti in maniera organica".

Jovanotti sull'autotune

In merito a come la tecnologia abbia evoluto anche la natura della musica stessa, Jovanotti si è pronunciato anche sull'autotune, dopo la polemica della scorsa settimana di Elio, intervistato a ridosso del concerto al Forum D'Assago: "È uno strumento favoloso, l'invenzione del secolo. Come tutte le cose, se usato bene, in maniera creativa, è sorprendente, se usato male ottieni il risultato contrario. Ma funziona come tutti gli effetti, come una chitarra distorta, come il riverbero. Del resto la musica è fatta da sempre di innovazione. Kanye West ci ha fatto un capolavoro con Yeezus per fare un esempio". Proprio il progetto del 2012 del rapper americano vedeva come producer il leggendario Rick Rubin, produttore anche di Oh, vita!, album del 2017 di Jovanotti.

La collaborazione con Topo Gigio e il retroscena su A Te

Dopo l'incidente in bicicletta che lo ha costretto a una lunga convalescenza, il Festival di Sanremo è stato un ricco antipasto, un medley di quasi 20 minuti in cui Jovanotti si è ripresentato sulle scene, in una delle vetrine più importanti in Italia (ma non in gara perché, come spiegò a Fanpage, non ama la competizione). E proprio ritornando al Festival, il cantautore ha voluto commentare la possibilità di una collaborazione con Topo Gigio, dopo le parole di Leo Valli, che aveva indicato proprio nell'autore di Montecristo la scelta perfetta per una collaborazione nel prossimo disco: "Quando ho visto il duetto a Sanremo ho chiamato Lucio Corsi e gli ho detto che era stata una grande idea". E in merito a una collaborazione con Topo Gigio, Jovanotti svela un retroscena che risale all'uscita di A Te, brano iconico del 2008, contenuto nell'album Safari: "In realtà avevo già contattato la signora Perego, ideatrice di Topo Gigio, quando ho fatto A te. Mi sarebbe piaciuto fare un video con lui. Ma mi rispose che la canzone era un po' troppo intima per Topo Gigio, che non ha una sessualità, un'intimità".

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Jovanotti: "Uno show allegro per prepararsi a tempi difficili"

Jovanotti ha risposto anche alle domande su come l'incidente abbia cambiato la natura del suo spettacolo, programmato per il 2024 e poi rimandato dopo la frattura della clavicola e del femore: "Lo spettacolo non è cambiato, anzi. È uno show molto colorato, con tanti riferimenti al mondo dei cartoon. Avevo voglia di fare uno show carico, allegro, come per prepararsi a tempi difficili, di crisi permanente. Abbiamo bisogno di essere forti e vitali per affrontare questi momenti, di nutrirci di cose belle. Questo era lo show che avevamo cominciato a immaginare per la scorsa primavera, quando poi abbiamo dovuto annullare tutto. L'impianto scenico era questo, anche l'idea dei fiori, che oggi sembra legata alla mia rinascita, c'era già". E alla domanda se qualche protagonista del mondo della musica gli avesse scritto, Jovanotti risponde: "Gianna Nannini mi ha scritto che sul palco si guarisce: è vero".

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