John le Carré manda in pensione Smiley: “Troppo vecchio per andare avanti”
Cosa succede ai personaggi protagonisti di lunghe saghe letterarie quando invecchiano? Restano in sella senza invecchiare mai, come succede ai personaggi dei Simpson, oppure rischiano di essere messi in disparte come succede nella vita reale? Per lo scrittore best seller John le Carré la risposta è chiara. Dopo mezzo secolo dalla sua prima apparizione in "Chiamata per il morto" del 1961, l'agente dei servizi segreti George Smiley va in pensione, perché "troppo vecchio per andare avanti".
In realtà, il canto del cigno del personaggio Smiley arriva dopo l'ultima apparizione del 1990, quando fu protagonista de "Il visitatore segreto". Prima di allora, però, era apparso in moltissimi romanzi di Le Carré, diventando uno dei personaggi più amati del genere: "L’onorevole scolaro", "La spia che venne dal freddo", "Tutti gli uomini di Smiley", "Un delitto di classe" e "La talpa", da cui nel 2011 Tomas Alfredson ne trasse un omonimo film, con Gary Oldman ad interpretarlo.
George Smiley, dall’intelligenza e dalla memoria eccezionali ma con una vita privata scombinata e un aspetto tutt’altro che attraente, opposto a quello dell’altro agente segreto più famoso della letteratura, James Bond di Ian Fleming. Smiley sarà protagonista di "Un passato da spia", ultimo romanzo dello scrittore britannico John le Carré, pseudonimo di David John Moore Cornwell classe 1931. Che adesso è, secondo il suo autore, diventato "Troppo vecchio per andare avanti". Arriva così, senza mezzi termini, l'addio a uno dei personaggi più famosi della letteratura del XX secolo, da parte di uno scrittore che, al contrario, non ha alcuna voglia di smettere di scrivere.