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“Joan Mirò. La forza della materia” in mostra a Milano

Milano ospiterà l’arte colorata e sognate di Joan Mirò, uno degli artisti spagnoli più amati in tutto il mondo. Dal 25 marzo all’ 11 settembre il Museo delle Culture allestirà la mostra “Joan Mirò: la forza della materia”, curata da Teresa Montaner e dalla Fundaciò Joan Mirò di Barcellona. Una brillante ricostruzione dell’artista catalano: grande rappresentante dell’Avanguardia e dell’arte contemporanea.
A cura di Silvia Buffo
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Le straordinarie opere di Joan Mirò
Le straordinarie opere di Joan Mirò

Apre oggi al Mudec di Milano Joan Miró. La forza della materia. L'esposizione consta di 170 opere, realizzate tra il 1931 e il 1981, la maggior parte delle quali provengono dalla Fundació Joan Miró di Barcellona e dalla collezione di famiglia dell'artista. La mostra vede la curatela di Teresa Montaner, conservatrice capo della Fundació Joan Miró di Barcellona ed è prodotta da 24 Ore Cultura, in collaborazione col Comune di Milano. Resterà visitabile fino all’11 settembre.

Joan Miró da personalità schiva e riservata diviene genio dell'avanguardia: aveva studiato economia come gli era stato richiesto dalla famiglia e si occupò di gestire al contabilità di una drogheria fin quando a coglierlo non fu un esaurimento nervoso, episodio catartico che maturò all'età di 18 anni in lui la scelta di occuparsi di arte a tempo pieno.

Nel 1920 fece un illuminante viaggio a Parigi del 1920 dove conobbe Picasso e frequentò il circolo dada di Tristan Tzara. Le personalità più emblematiche dell'arte dell'epoca erano in contatto con lui. Parigi lo chiama nuovamente nel 1937, anno che fu occasione per l’Esposizione internazionale, dove presentò, nel padiglione della Spagna Repubblicana, il suo immenso murales El segador, simbolo dell’identità catalana fortemente sentita dall'artista che aveva partecipato alla causa dei Repubblicani durante la Guerra Civile Spagnola,

Joan Mirò in mostra
Joan Mirò in mostra

Una ricostruzione di un grande rappresentante dell'Avanguardia e dell'arte contemporanea. Mirò è infatti ricordato per  la sua forte tendenza sperimentatrice e l'unicità di fondere pittura e poesia in una sintesi simbolica che offre una percezione inedita della materia. Esponente di forte rilievo delle avanguardie storiche, intendeva la pittura convenzionale come un qualcosa di stantio e opprimente, un'arte di cui ci si doveva liberare e che a suo dire doveva essere ‘stuprata, uccisa e assassinata”.

Memorabile le forme semplici, infantili e primitive, come anche la sua geometria onirica e allucinatoria, che riusciva a realizzare attraverso un uso tutto personale dei colori primari, come il giallo, il nero, il rosso o il blu. Miró aveva un approccio eclettico anche verso i materiali utilizzati, tele, cartoni, masonite, pezzi di ferro, assemblate dei suoi celebri collage e sculture ma anche litografie e veri e propri monumenti, scenografie, e arazzi.

Il focus della mostra è il mezzo materico che plasma l'arte tout court dalla pittura alla scultura: il percorso espositivo consta di 4 sezioni, e conduce il lettore passo dopo passo attraverso le sfaccettature del contesto storico, le tecniche artistiche e la forza della materia, incentiva da postazioni di realtà virtuale che esaltano la partecipazione del pubblico creando una vera e propria immersione nell'arte dell'artista catalano.

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